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Mattarella: evasione fiscale indecente

Il Presidente: «L'evasione fiscale è un problema particolarmente grave» ed è «calcolata nell'ultimo documento ufficiale del 2018 in circa 119 miliardi di euro»

«L'evasione fiscale è un problema particolarmente grave» ed è «calcolata nell'ultimo documento ufficiale dell'anno passato circa 119 miliardi di euro: una somma enorme». A dirlo il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, oggi al Quirinale incontrando gli studenti di alcune scuole.

Alla domanda: «Perché in Italia è così difficile combattere la piaga dell'evasione fiscale?» il Presidente ha risposto: «L'evasione fiscale è l'esaltazione della chiusura in sé stessi, dell'individualismo esasperato. È un problema serio in molti Paesi. Lo è nel nostro. Vi sono Paesi in cui è molto più grave, vi sono Paesi in cui invece il senso civico di ciascuno lo ha quasi azzerato. È un problema grave perché significa ignorare che si vive insieme e che la convivenza significa contribuire tutti insieme - come dice la Costituzione, secondo le proprie possibilità - alla vita comune».

«Chi evade cerca invece di sottrarsi a questo dovere, di sfruttare le tasse che pagano gli altri per i servizi di cui si avvale - sottolinea il capo dello Stato -. È una cosa, a rifletterci, davvero indecente, perché i servizi comuni, la vita comune è regolata dalle spese pubbliche. Se io mi sottraggo al mio dovere di contribuire sto sfruttando quello che gli altri pagano, con le tasse che pagano. E questa è una cosa di particolare gravità. L'evasione fiscale è calcolata nell'ultimo documento ufficiale dell'anno passato circa 119 miliardi di euro: una somma enorme. Se scomparisse, le possibilità di aumentare pensioni, di aumentare stipendi, di abbassare le tasse per chi le paga, e così via, sarebbero di molto aumentate. Per questo, anche lì il problema è di norme, di interventi, di controlli, di verifiche - che stanno dando qualche risultato - ma è soprattutto di cultura e di mentalità, di capire che in un'associazione, in una società, in una convivenza, se non si contribuisce tutti allo sforzo comune, c'è chi lo fa con onestà e c'è chi lo fa sfruttando quanto gli altri fanno. E questo non è giusto».
09-12-2019


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