132.547 contagi, 16.523 morti e 22.837 dimessi
Ministero Salute manda ispettori al Trivulzio. 620.000 mascherine agli Ordini dei medici. La Regione Marche valuta l'obbligo delle mascherine. Positivo Magrini, il direttore dell'Agenzia Italiana del Farmaco
.jpg) In Italia, dall’inizio dell’epidemia, sono almeno 132.547 le persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (+3.599 rispetto a ieri). Di queste, 16.523 (+636) sono decedute e 22.837 (+1.022) sono state dimesse. Attualmente i soggetti positivi dei quali si ha certezza sono 93.187 (+1941). I pazienti ricoverati con sintomi sono 28.976; 3.898 (-79) sono in terapia intensiva, mentre 60.313 sono in isolamento domiciliare fiduciario.
In Lombardia, il totale dei decessi sale a 9.202 persone (+297 rispetto a ieri) e ne sono guarite e dimesse 29.075 (+851). I ricoveri in ospedale sono 11.914 rispetto ai 12.009 di ieri (-95), quelli in terapia intensiva 1.343 (+26 rispetto a ieri). La Provincia più colpita è quella di Milano: i casi sono passati a 11.538 (+308, la crescita ieri era stata +411).
A Milano, il ministro della Salute Roberto Speranza e il viceministro Pierpaolo Sileri hanno deciso di inviare gli ispettori al Pio Albergo Trivulzio, il polo geriatrico più importante di Italia, finito al centro di un'inchiesta della procura di Milano con l'accusa di aver nascosto casi di Covid-19 mettendo a rischio ospiti e i sanitari. Speranza ha espresso grande preoccupazione per la vicenda raccontata su Repubblica. «Le ispezioni stanno partendo - dice Sileri - gli inviati del ministero chiederanno informazioni dettagliate e verificheranno tutti gli atti, avvalendosi anche dell'aiuto dei Nas».
Al via la distribuzione agli Ordini dei medici della prima tranche di 620 mila mascherine FFP2. Lo scrive il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli, che parla di «atto di grandissima attenzione da parte del ministro Roberto Speranza». È la prima tranche del milione di pezzi che la Protezione civile ha destinato agli Ordini territoriali dei medici. Ma la stessa Fnomceo annuncia che sale a 87 il totale dei medici morti di coronavirus in Italia. Rispetto all'ultimo aggiornamento sono 7 i decessi registrati in più: due medici di medicina generale, un internista, un medico termale, un rianimatore, un cardiologo e un radiologo. Sono 12.252 invece, secondo l'ultimo report dell'Istituto Superiore di Sanità, gli operatori sanitari contagiati.
Tra i contagiati anche il Direttore Generale dell'Agenzia Italiana del Farmaco, Nicola Magrini. Da ieri, rende noto l'Aifa, come previsto dalla normativa è in isolamento. Magrini, che è stato nominato quest'anno e viene dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), sta bene e continuerà a svolgere il suo lavoro da remoto. Tutti coloro che sono stati in stretto contatto con lui saranno in isolamento domiciliare fino a verifica del loro stato rispetto al virus Covid-19.
Un settimo comune campano è stato dichiarato "zona rossa" dal presidente della Regione, Vincenzo De Luca. Si tratta di Lauro (Avellino), 3.500 abitanti, dove è scattato da subito dunque il divieto di ingresso e uscita. La misura era stata sollecitata dallo stesso sindaco, Antonio Bossone, dopo la scoperta di otto casi positivi al Covid-19 nella stessa famiglia. L'ordinanza firmata dal governatore vale, per ora, fino al 10 aprile. Intanto è rientrata, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, nel Casertano, la protesta dei detenuti innescata dalla notizia di un detenuto risultato positivo al coronavirus. I tumulti, a cui hanno preso parte circa 150 detenuti distribuiti in tre sezioni del reparto Nilo, sono scattati intorno alle 20:30 e si sono concluse poco dopo la mezzanotte.
Anche la Regione Marche sta valutando l'opzione delle mascherine obbligatorie per contrastare la diffusione del coronavirus. Ci sono varie possibilità: obbligo totale in tutte le situazioni, oppure dentro ai supermercati. Il governatore Luca Ceriscioli potrebbe parlarne già lunedì, durante la seduta in videoconferenza del consiglio regionale
Da Frascati la storia di monsignor Raffaello Martinelli, e dei fedeli, che hanno assistito alla messa delle Palme con la cattedrale a porte aperte: rischiano una sanzione per aver violato le norme contro il coronavirus. Al termine della funzione sono intervenute le forze dell'ordine, ma il vescovo ha spiegato che «le persone si sono tenute a distanza regolamentare l'una d'altra; le tre navate della Cattedrale sono del resto molto ampie». |
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