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«Con il lockdown a Natale, in fumo 25 mld»

L'allarme di ​Censis-Confimprese. Il solo retail subirà una sforbiciata di 95 miliardi di fatturato (-21,6%) e nel comparto si rischia la perdita di oltre 700.000 addetti

A fine anno, a causa della seconda ondata di vincoli in aggiunta al primo lockdown, si stima un crollo dei consumi per un valore complessivo di 229 miliardi di euro (-19,5% in termini reali in un anno), a cui sarebbe associato un taglio potenziale di 5 milioni di posti di lavoro. I numeri nel Rapporto Censis-Confimprese "Il valore sociale dei consumi".

Il solo retail subirà una sforbiciata di 95 miliardi di fatturato (-21,6%) e nel comparto si rischia la perdita di oltre 700.000 addetti. Per il Rapporto, è il Natale l'orizzonte massimo di tenuta psicologica degli italiani di fronte a nuove restrizioni. Un eventuale lockdown nel periodo delle feste brucerebbe 25 miliardi di spesa delle famiglie. «La situazione della distribuzione e del commercio in generale, è già durissima oggi, con chiusure soltanto parziali, perché da quando, appena una settimana fa, si è cominciato a parlarne, la flessione è stata immediata, i clienti si sono diradati e la distribuzione, la ristorazione e il commercio hanno già intravisto i giorni bui di marzo e aprile - ha affermato Mario Resca, presidente di Confimprese -. Senza contare che, in relazione al virus, la chiusura dei centri commerciali il sabato e la domenica in alcune regioni non risolve nulla, perché concentra i già scarsi clienti durante gli altri giorni della settimana, con disagi maggiori».

Secondo Censis-Confimprese la metà degli italiani è disposta ad accettare i rigori della seconda ondata dell'epidemia solo perché convinta che a breve arriverà una cura risolutiva o il vaccino. Intanto, dall'inizio della pandemia, 13 milioni hanno sostituito i negozi in cui di solito effettuano gli acquisti alimentari. Nel periodo dell'emergenza il 42,7% ha acquistato online prodotti che prima comprava nei negozi fisici.
27-10-2020


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