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Il grande Midwest di Stephen Markley

Nella terra dimenticata del New Canaan, cittadina immaginaria della cosiddetta “Rust Belt”, centro decaduto dell’industria siderurgica...

“Ohio” di Stephen Markley, pubblicato da Einaudi Stile libero big nel 2020 con progetto grafico di Riccardo Falcinelli, è un romanzo d’esordio che porta con sé intere linee generazionali attraversate dagli occhi di quattro amici che si ritrovano nella loro vecchia città, in estate, dopo molti anni, catapultando il lettore in un viaggio che diventa un’istantanea illuminata di quell’America vera, cruda, ribelle e incendiaria che è la provincia.

Non è solo una questione di rottura da un archetipo geografico, ma di un sogno collettivo infiammato, di una narrazione tesa e allo stesso tempo addentellata agli abissi delle vite umane, ai precipizi e alle ricadute, una storia selvaggia che avvinghia e colpisce, dove la scrittura è la mimesi dei personaggi capaci di cambiare scenario, lo strappano, lo divelgono, lo ricompongono per poi raccontare la disoccupazione, la religione, il loro rapporto con il sesso mai ancillare.

Nella terra dimenticata del New Canaan, cittadina immaginaria della cosiddetta “Rust Belt”, centro decaduto dell’industria siderurgica, ciascuno di loro ha in mano un pezzo di verità che corrisponde a un grido, un urlo che solo apparentemente è solitario perché fa parte di una grande tela, e qui arriva la visione del romanzo, ritmata insieme ai ricordi, alla notte in cui Bill, Stacey, Dan e Tina incrociano il loro destino, e i loro giorni del liceo.

Suddiviso in cinque capitoli per quattro storie che diventano un percorso labirintico, il libro si apre con i funerali di Rick Brinklan, morto in guerra, un feretro che non contiene nessuna salma, ricoperto solo da una grande bandiera americana in un ottobre gelido e spiritato che squarcia High Street, ghiacciando le persone, sparpagliando foglie e cartacce. Le stelle e strisce sventolano, ondeggiano, paracadutandosi nel vento imbizzarrito davanti a una folla costernata.
Rick Brinklan era una star del football nel liceo di New Canaan.

Il romanzo, costruito in 530 pagine e tradotto da Cristiana Mennella, con dialoghi serrati e alternanza dei punti di vista giocati anche attraverso diversi registri linguistici, mette in luce un microcosmo che diventa simbolo dell’angoscia urbana, grondante di passaggi sull’orrore della guerra, sulla crisi economica, sull’ecologia, su leggende liceali, sull’omosessualità, sulle dipendenze dall’alcol, e la storia di un omicidio.
Dentro questo affresco sociale c’è una goccia di thriller nei sogni infranti della gioventù americana.

Sono i continui eventi inaspettati che delineano una trama, è il volto della solitudine e della compassione che alimenta la furia, sono gli equivoci che fanno balzare dalla sedia il lettore, attraverso piccole storie dei quattro amici che finiscono per alimentare un tessuto crudo, non banale, di una vicenda ambientata all’indomani della Grande Recessione.

Ohio è terra che diventa detonatore, attraverso storie che sprofondano nell’abisso, si avvitano su un sottile filo conduttore che sembra quasi uscire dalla trama perché ogni voce spiazza, abbaglia, e si arricchisce di continui movimenti accerchiati nella loro decadenza, con dialoghi funzionali alla memoria ancora sospesa nel tempo.

Se questo è il suo debutto, Stephen Markley, diplomato a Iowa Writers’ Workshop, la scuola creativa del Midwest, “The Corn State”, dove hanno insegnato Philip Roth, John Cheever, Raymond Carver e Kurt Vonnegut, è sicuramente un autore da seguire.

Giovanni Francesio, responsabile della narrativa Mondadori, ha raccontato un pezzo della storia di acquisizione del romanzo in Italia: “Questo è uno degli ultimi romanzi che ho cercato di acquisire, quando ancora mi occupavo indegnamente di Narrativa straniera in Frassinelli. […] Dispiace sempre, quando perdi un libro che vorresti pubblicare, ma in questo caso mi era spiaciuto molto più del solito, perché è davvero un grande, grandissimo romanzo. Adesso il tempo ha lenito la ferita, e sono solo contento che il romanzo esca finalmente in Italia, sono contento che lo pubblichi Stile Libero, e non vedo l'ora di rileggerlo tradotto”.

Stephen Markley, nativo del Vermont, con il suo romanzo è stato finalista al Premio Ohioana 2019 e per celebrare il 150° anniversario il NYPL - The New York Public Library - il 19 agosto 2020 ha indicato “Ohio” come libro del giorno.
Alberto Sagna
29-10-2020

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