Sileri: «Sarà un Natale in emergenza»
Ranieri Guerra (Oms): «Ondata più lunga della precedente». Nel Lazio intesa con pediatri su tamponi e certificati. Allarme in una Rsa del Nuorese con metà dipendenti positivi
Per parlare della «situazione che ci attende a Natale, ritengo sia presto per sbilanciarsi perché dovremo vedere l’andamento dell’epidemia e valutare le soluzioni più adatte: verosimilmente avremo Regioni con un andamento migliore, altre con maggiori difficoltà». Così su Facebook Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, che anche in un’intervista a La Stampa parla di un «Natale in emergenza».
«Sono fiducioso che i numeri si stiano stabilizzando e ci sono diverse evidenze che lo dimostrano, ma aspetterei qualche giorno per dire che il picco della seconda ondata è stato toccato. Per quanto riguarda la situazione che ci attende a Natale, ritengo sia presto per sbilanciarsi perché dovremo vedere l’andamento dell’epidemia e valutare le soluzioni più adatte: verosimilmente avremo Regioni con un andamento migliore, altre con maggiori difficoltà» ha detto ancora Sileri.
Sulla questione interviene anche Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, in un’intervista al Corriere della Sera. Per l’esperto sarà un Natale «sobrio, anche se i numeri dell’epidemia migliorassero. Sarebbe un grosso errore lasciarsi andare, come in estate». «La curva sta rallentando e tra poco comincerà a scendere di nuovo - aggiunge - ma si allungherà nel tempo, rispetto a quella della prima ondata in quanto abbiamo più casi, diffusi sull’intero territorio nazionale, diagnosticati anche molto meglio, grazie ad una attività di test in continua crescita. E non ci dimentichiamo che siamo appena all’inizio della stagione invernale». Sulla possibile terza ondata, poi, spiega come «le epidemie si comportano così. La curva diventerà meno ripida ma questo non significa che il virus sparirà. Come la scorsa estate resterà sotto traccia e prima di allontanarlo per sempre passerà parecchio tempo. Quando i vaccini arriveranno sarà anche necessario agire in fretta per proteggere la popolazione».
Intanto nel Lazio è stato raggiunto l’accordo con i pediatri di libera scelta per i tamponi rapidi e le certificazioni di fine quarantena. Lo rende noto l’Unità di Crisi regionale Covid. «È stata raggiunta l’intesa per l’esecuzione dei test antigenici rapidi o presso i propri studi professionali o, qualora non si disponesse di uno studio idoneo, presso strutture messe a disposizione dalla Asl, dalla Protezione civile o dai comuni. L’attività potrà essere svolta nei giorni festivi, prefestivi, sabato e domenica», spiega l’Unità di Crisi in una nota.
Allarme infine in una casa di riposo di Borore, nella provincia di Nuoro: 28 dei 30 ospiti sono stati contagiati, ma anche 7 dei 15 operatori presenti. «Siamo in una situazione drammatica e sottoposti a turni massacranti. Chiediamo aiuto a tutti», dicono in una nota i dipendenti della cooperativa Sacro Cuore che gestisce la struttura. La richiesta riguarda prima di tutto operatori socio-sanitari e infermieri. «Chiunque è interessato sarà assunto direttamente e dotato di tutte le protezioni per lavorare in sicurezza». |