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Medico di famiglia morto di Covid, ​i parenti fanno partire un'inchiesta: «È omicidio»

La procura di Perugia ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio colposo, al momento contro ignoti, per fare luce sulla morte del dott. Stefano Brando

La procura di Perugia apre un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio colposo, al momento contro ignoti, per fare luce sulla morte del dottor Stefano Brando, 62 anni, morto il 19 novembre scorso all’ospedale Santa Maria della Misericordia dopo aver contratto il Covid. L’indagine è stata avviata dal procuratore Raffaele Cantone e dall’aggiunto Giuseppe Petrazzini a seguito di un esposto presentato dai familiari del medico di famiglia, che da subito avevano adombrato sospetti sulla tempestività delle cure prestate al professionista. La notizia è riportata dal Messaggero.

La procura avrebbe disposto il sequestro delle cartelle cliniche del medico, oltre che della registrazione delle telefonate intercorse con il 118. Sequestrata anche la salma, riesumata dopo il funerale svoltosi solo pochi giorni fa, per sottoporla ad autopsia al policlinico Gemelli di Roma. Tra i punti sui quali si dovrà fare la chiarezza la presunta mancanza di dispositivi individuali forniti ai medici di base, i tempi di effettuazione del tampone e poi del ricovero in Terapia intensiva, ma anche se l’assistenza fornita dal 118 sia stata o meno puntuale e corretta.
27-11-2020

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