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Covid, allarme terapie intensive in 11 Regioni

Lopalco, iniziare da scuola la Fase 2 vaccinale. Gimbe, a gennaio +27% casi dopo 6 settimane di calo. Italia prima in Ue per vaccinazioni, 8/a nel mondo

Le terapie intensive sono oltre i livelli di guardia in 9 regioni italiane, cioè 3 in più rispetto alla scorsa settimana, nonostante la soglia di allerta per i malati di coronavirus in terapia intensiva (fissata al 30%) ad oggi la media nazionale rientra ancora in questo parametro. Lo dice l'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas). Non solo: cresce anche il numero delle regioni che superano la soglia d'allerta del 40% dei posti nei reparti ospedalieri.

Questi sono i dati regione per regione: Emilia Romagna (31%), Friuli Venezia Giulia (35%), Lazio (32%), Lombardia (38%), Piemonte (31%), Provincia autonoma di Bolzano (35%), Provincia autonoma di Trento (50%), Puglia (33%) e Veneto (37%). Per quanto riguarda i posti occupati in area "non critica", ovvero nei reparti di medicina, pneumologia e malattie infettive, la soglia limite è stata individuata al 40%. A livello nazionale, siamo ancora intorno al 36%, ma sono anche qui 9, una in più rispetto a una settimana fa, le regioni oltre soglia: Emilia Romagna (44%), Friuli Venezia Giulia (51%), Lazio (44%), Liguria (41%), Marche (44%), Piemonte (48%), Provincia autonoma di Bolzano (44%), Provincia autonoma di Trento (59%) e Veneto (44%).

«Sono stato il primo a livello nazionale a parlare di passaporto sanitario. Non dico che si debba obbligare alla vaccinazione ma dico che diventerà una discriminante essere stato o meno vaccinati. Noi, essendo stati i primi ad avere avuto in Italia l’anagrafe vaccinale, siamo pronti in tempo reale a fornire una certificazione a qualsiasi cittadino se ci venisse richiesto». A dirlo in mattinata è il presidente del Veneto Luca Zaia parlando nel corso del consueto punto stampa. Intanto, con oltre 320 mila somministrazioni finora effettuate (0,55% del totale), l’Italia è il primo Paese nell’Unione Europa per numero di vaccinazioni contro il Covid e all’ottavo posto nella classifica mondiale.Lo scrive il sito Our World in Data, le cui fonti sono i ministeri della Salute dei vari Paesi. Ai primi dieci posti, nell’ordine, ci sono Israele, Emirati Arabi, Bahrain, Stati Uniti, Gran Bretagna, Danimarca, Russia, Italia, Germania e Canada.

«Iniziamo la fase 2 della campagna vaccinale dalla scuola. Vaccinare gli insegnanti in estate avrà poco senso, visto che i risultati si avrebbero nell’anno scolastico 2021-22 quando, si spera, le ondate pandemiche saranno solo un brutto ricordo». Questa la proposta lanciata attraverso Facebook dall’epidemiologo e assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pierluigi Lopalco. «I vantaggi sarebbero tanti: proteggere una popolazione a rischio di contagio e con molti portatori di fragilità; limitare i focolai scolastici; evitare l’interruzione dell’attività scolastica in presenza di uno o più studenti positivi; creare dei "blocchi" nelle catene di trasmissione che passano per la scuola. L’unica vera sicurezza contro il virus è la vaccinazione. Se davvero teniamo alla scuola, proteggiamola nella sua componente più importante».

Il contagio comunque continua senza sosta. Dal 29 dicembre 2020 al 5 gennaio 2021, rispetto alla precedente, si registra un incremento dei nuovi casi di Covid del 26,7% (114.132 rispetto a 90.117), dato che mostra «l’inversione della curva dei nuovi casi, dopo 6 settimane consecutive di calo». I dati provengono dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe. Si tratta, commenta il presidente Gimbe Nino Cartabellotta, di «numeri sottostimati dalla decisa frenata del testing nelle ultime due settimane». Dal 23 dicembre al 5 gennaio, rispetto ai 14 giorni precedenti, infatti, il numero dei tamponi effettuati in Italia si è ridotto del 20,9% (-464.284).
07-01-2021

Linear

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