Nuovo Dpcm, scuole sempre chiuse in zona rossa
Si chiude anche in aree ad alto rischio con 250 contagi ogni 100mila abitanti. Il decreto in vigore dal 6 marzo al 6 aprile. Molte le obiezioni delle Regioni
Riunione finale in mattinata a Palazzo Chigi della cabina di regia del presidente del Consiglio Mario Draghi con i ministri e gli esperti per il varo del nuovo dpcm con le misure anti-Covid, firmato dal premier nel pomeriggio. Alla riunione erano presenti Roberto Speranza, Maria Stella Gelmini, Daniele Franco, Patrizio Bianchi, Giancarlo Giorgetti, Dario Franceschini, Stefano Patuanelli, Elena Bonetti, il coordinatore del Cts Agostino Miozzo, il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro e il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli.
Durante la riunione è stata espressa la «preoccupazione per l'alta contagiosità delle varianti Covid». Da cui la decisione attesa di scuole chiuse in zona rossa e facoltà nelle altre regioni (dunque anche in zona arancione o gialla) di chiudere gli istituti se, a livello locale, si raggiungono 250 casi ogni 100mila abitanti. Questa soluzione recepisce in sostanza le indicazioni del Cts sulle scuole e porta alla chiusura anche delle elementari e delle medie, con il ritorno alla didattica a distanza, nelle aree rosse e ad alto contagio. Intanto Antonio Decaro, presidente Associazione Comuni (Anci), dopo il confronto sull'emergenza Covid faceva sapere: «Il governo ci ha comunicato che siamo davanti a una risalita dei contagi con l'incidenza delle varianti anche su fasce di età più basse. Due condizioni che impongono di valutare la chiusura, da parte delle regioni, delle scuole, a determinate condizioni. Nel confronto con il governo e le regioni abbiamo formulato due richieste: parametri chiari sulle condizioni che fanno scattare il provvedimento di chiusura e risorse per le famiglie che hanno bisogno di aiuto nella gestione dei figli».
In conferenza stampa, il governo ha quindi illustrato le misure del nuovo Dpcm che entrerà in vigore il 6 marzo e varrà fino al 6 aprile, comprendendo quindi Pasqua e Pasquetta. Tra le novità principali, il nodo scuole. Presente il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha espresso preoccupazione per le varianti del Covid presenti in Italia, non solo quella inglese, ma anche quelle brasiliana e sudafricana. «La variante inglese colpisce i più giovani per questo in area rossa le scuole di ordine e grado si applicherà la didattica a distanza al 100%. Lo stesso varrà per quelle aree con almeno 250 casi per 100 mila abitanti». «Le misure sono il frutto del confronto e della condivisione con gli enti locali», ha aggyìiunto la collega Gelmini parlando di netta discontinuità con quanto fatto dal precedente governo, spiegando: «All'interno del decreto Sostegno saranno stanziati oltre 200 milioni di euro per finanziare nuovi congedi parentali» necessari per far fronte alla chisura delle scuole.
Il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro, spiegando che tale mutazione del virus ha una incidenza del 54% sui casi totali, ha aggiunto: «La variante inglese è ormai predominante, servono misure restrittive. La brasiliana rappresenta il 4,3% dei contagi ed è molto presente in Lazio e Toscana». «La variante inglese è più contagiosa per bambini e adolescenti - ha detto ancora il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli - Abbiamo ormai evidenze chiare che nelle fasce di età comprese tra i 10 e i 19 anni ma anche tra i 6 e i 10 anni si registra un aumento del numero di postivi».
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