«Siamo uno Stato laico, non confessionale»
Così Draghi su ddl Zan e Vaticano: «Non entro nel merito, questo è il tempo del Parlamento. Ma il nostro ordinamento dà tutte le garanzie di rispetto dei principi costituzionali»
«Il nostro è uno Stato laico, non confessionale. Il Parlamento è libero di discutere e legiferare e il nostro ordinamento è in grado di dare tutte le garanzie verificare che le nostre leggi rispettino sempre i principi costituzionali e gli impegni internazionali, tra cui il Concordato con la Chiesa». Così il premier Mario Draghi in Senato, dove è intervenuto rispetto alla richiesta del Vaticano di modificare il ddl Zan contro l'omofobia perchè violerebbe il Concordato.
Il commento del presidente del Consiglio, atteso da ieri, è arrivato nel corso delle repliche ai senatori sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 24 e 25 giugno. «Ci sono controlli di costituzionalità preventivi nelle competenti commissioni parlamentari — ha sottolineato il capo dell’Esecutivo —. E poi ci sono controlli successivi nella Corte costituzionale». In ogni caso, ha aggiunto, Palazzo Chigi «non entra nel merito della discussione» perché «questo è il momento del Parlamento, non è il momento del governo».
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