Euro 2020 e i quarti a Roma, Londra agli inglesi: non partite
Paura per la variante Delta. Il Viminale lavora a un piano per rafforzare le verifiche in vista del match tra Inghilterra e Ucraina, che potrebbe portare sabato in Italia migliaia di tifosi
Cresce l'allarme per i tifosi inglesi attesi a Roma sabato. «La prossima tappa degli Europei di calcio porterà tifosi provenienti dall'estero a Roma il 3 luglio per la partita Inghilterra - Ucraina. Ricordo che è in vigore, per motivi di contrasto alla pandemia e alla variante Delta, l'ordinanza per la quarantena di 5 giorni rivolta a tutti coloro che provengono dalla Gran Bretagna, la quarantena deve essere rispettata», dichiara in una nota l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato.
Il governo britannico ha invitato i tifosi inglesi ad «evitare la trasferta di Roma», considerando anche il fatto che per chi arriva dal Regno Unito è previsto in Italia la quarantena di 5 giorni, una misura che dovrebbe scoraggiare i supporters inglesi dal mettersi in viaggio. Ma, all'indomani della vittoria sulla Germania, le autorità hanno voluto rafforzare il messaggio. «La nostra richiesta è di tifare la nazionale da casa, ed esultare davanti alla tv più forte che si può», ha dichiarato oggi Anne Marie Trevelyan, Sottosegretaria al Commercio. Intanto il Viminale lavora al potenziamento dei controlli agli aeroporti, alle stazioni e anche sulle principali arterie autostradali in vista del quarto di finale di sabato all'Olimpico. L'ordinanza che prevede l'obbligo di tampone e la quarantena di 5 giorni per tutti coloro che arrivano dalla Gran Bretagna, fanno inoltre notare fonti qualificate, «verrà fatta rispettare alla lettera» e «non saranno concesse deroghe».
Il dottor Francesco Vaia, direttore sanitario dell'istituto Spallanzani di Roma ospite a "The Breakfast Club" su Radio Capital, intanto dice: «Sono contrario a giocare le semifinali e finali del Campionato europeo a Wembley. Il mio invito si unisce a quello di Draghi a trovare un'altra soluzione: la Uefa non può restare insensibile a questo problema. Io sono stato tra i primi a sottoscrivere il protocollo per far ripartire il calcio: ma bisogna rispettare delle regole. E soprattutto oggi non ci possiamo ancora permettere lo stadio pieno». «La Uefa ci ascolti, perché in Gran Bretagna il problema c'è, i contagi preoccupano. Evitiamo ciò che è successo con la partita Atalanta-Valencia. Eravamo in un altro periodo è vero, ma perché rischiare di peggiorare la situazione? Chiediamo solo un pò di prudenza. Si può gioire anche senza riempire lo stadio».
«Aumento dei casi tra i tifosi che tornano a casa da stadi affollati e senza mascherine e incremento di casi nel Regno Unito e in Russia che dovrebbero ospitare importanti partite. Irragionevolezza e compiacimento sono sempre stati la causa del dilagare delle epidemie» twitta invece Walter Ricciardi, professore di Igiene all'università Cattolica e consigliere del ministro della Salute Speranza. |