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«Non stiamo rispettando accordi di Parigi»

Così il premier Draghi al summit convocato dal presidente americano Biden: «Se continuiamo con le politiche attuali, raggiungeremo quasi 3 gradi di riscaldamento globale entro la fine del secolo»

Con l'accordo di Parigi «ci siamo impegnati a contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali. Dobbiamo essere onesti nei confronti di noi stessi e dei nostri cittadini: stiamo venendo meno a questa promessa». A dirlo oggi è il premier Mario Draghi, dicendo anche che «se continuiamo con le politiche attuali, raggiungeremo quasi 3 gradi di riscaldamento globale entro la fine del secolo, con conseguenze catastrofiche».

«Gli effetti dei cambiamenti climatici sono già molto chiari. Negli ultimi 50 anni, il numero di disastri legati ad eventi meteorologici si è quintuplicato - ha ricordato Draghi in un videomessaggio al Forum delle Maggiori Economie sull'energia e il clima promosso da Biden - Gli incendi stanno divorando le foreste, dalla California all'Australia. E dalla Germania alla Cina, stiamo assistendo a inondazioni sempre più devastanti. L'Italia sta fronteggiando l'innalzamento del livello del mare a Venezia e lo scioglimento dei ghiacciai sulle Alpi. Gravi carenze idriche e siccità sono fenomeni sempre più frequenti e colpiscono in maniera sproporzionata alcuni Paesi tra i più poveri del mondo, ad esempio in Africa. Dobbiamo sederci insieme e ragionare molto attentamente a livello europeo. Nessuno di noi è disposto ad aumentare il costo sociale di questa transizione ecologica e ambientale ma allo stesso tempo nessuno di noi è disposto a ignorare le conseguenze disastrose dei cambiamenti climatici».

Per il segretario generale dell'Onu Guterres, «il mondo è su un percorso catastrofico verso 2,7 gradi di riscaldamento globale. C'è un alto rischio di fallimento della Cop26. E' chiaro che ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, abbiamo bisogno di più ambizione in materia finanziaria, di adattamento e mitigazione».
17-09-2021


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