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Gimbe: "Scendono ancora i nuovi casi e i ricoveri

Ma con il Green pass la campagna vaccinale non accellera. La Fondazione invita il governo a prendere in considerazione l'obbligo vaccinale: con 3,8 milioni di lavoratori non immunizzati si rischia il caos sui tamponi

Nella settimana 6-12 ottobre, rispetto a quella precedente, si è registrata una diminuzione di nuovi casi di coronavirus (18.209 vs 21.060) e di decessi (266 vs 311) (figura 2). Lo riporta la Fondazione Gimbe, che rileva come ci sia stato un calo degli attualmente positivi (82.546 vs 90.299), delle persone in isolamento domiciliare (79.511 vs 86.898), dei ricoveri con sintomi (2.665 vs 2.968) e delle terapie intensive (370 vs 433) (figura 3).

In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni: decessi: 266 (-14,5%), di cui 25 riferiti a periodi precedenti; terapia intensiva: -63 (-14,5%); ricoverati con sintomi: -303 (-10,2%); isolamento domiciliare: -7.387 (-8,5%); nuovi casi: 18.209 (-13,5%); casi attualmente positivi: -7.753 (-8,6%). "Ormai da 6 settimane consecutive - dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione - a livello nazionale si registra una discesa dei nuovi casi settimanali. Solo in tre Regioni (Calabria, Molise, Piemonte) si rileva un incremento percentuale dei contagi, ma con numeri assoluti molto bassi (tabella 1)".

Scendono a 12 le Province con incidenza pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti e nessuna conta oltre 150 casi per 100.000 abitanti. In calo anche i decessi: 266 negli ultimi 7 giorni (di cui 25 riferiti a periodi precedenti), con una media di 38 al giorno rispetto ai 44 della settimana precedente. A livello ospedaliero nazionale il tasso di occupazione rimane molto basso (5% in area medica e 4% in area critica) e nessuna Regione supera le soglie del 15% per l’area medica e del 10% per l’area critica (figura 4). "Continuano a scendere anche gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – spiega Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione – con una media mobile a 7 giorni di 19 ingressi/die rispetto ai 22 della settimana precedente".

L'Istituto segnala anche che con l'istituzione del Green pass la campagna vaccinale non è decollata e invita il governo a prendere in considerazione la possibilità di imporre l'obbligo del siero. Inoltre sono 3,8 milioni i lavoratori non vaccinati: cioè potrebbe scatenare il caos sui tamponi. Al 13 ottobre (aggiornamento ore 10.33) il 77,5% della popolazione (n. 45.896.082) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+402.786 rispetto alla settimana precedente) e il 73,3% (n. 43.455.924) ha completato il ciclo vaccinale (+534.900 rispetto alla settimana precedente) (figura 6). Nell’ultima settimana scende ancora il numero di somministrazioni (n. 1.040.938) (figura 7), con una media mobile a 7 giorni che sfiora 152mila somministrazioni/die. Per la seconda settimana consecutiva cala il numero di nuovi vaccinati: da 493mila a 378mila (-23,2%) (figura 8).

"La 'spinta gentile' del Green pass - commenta Cartabellotta - ha dunque avuto un'efficacia modesta nel contrastare l’esitazione vaccinale. Considerato che la certificazione verde viene rilasciata a 15 giorni dalla prima dose e vista l’imminente decorrenza dell’obbligo di green pass per i lavoratori, già da fine settembre doveva essere visibile una netta risalita dei nuovi vaccinati, ma così non è stato. In assenza di dati ufficiali - spiega il presidente - è possibile effettuare solo stime indirette del numero di lavoratori non ancora vaccinati, utilizzando differenti fonti di dati e accettando i limiti che possono influenzare le stime stesse". Gimbe quindi invita il governo a prendere in considerazione l'obbligo vaccinale: "Considerato che la 'spinta gentile' del Green pass non ha prodotto i risultati auspicati e che da domani si rischia il caos, con centinaia di migliaia di lavoratori sprovvisti della certificazione verde di fatto impossibilitati ad effettuare un tampone, il governo deve prendere in considerazione l’obbligo vaccinale, consentendo l’uso del tampone per ottenere il green pass solo dopo la prenotazione del vaccino e fino a due settimane dopo la somministrazione della prima dose".
14-10-2021

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