La risalita dei contagi: +33% in una settimana
La diminuzione era stata costante per molte settimane. Non è solo l’effetto dell’aumento dei tamponi: riprendono anche i ricoveri. Si accelera sulla terza dose
In una settimana i nuovi casi di positività al Covid-19 sono aumentati del 33,5%. Col Green pass obbligatorio nei luoghi di lavoro, si eseguono molti più tamponi (con i test i non vaccinati possono ottenere la certificazione verde), ma negli ultimi giorni, i numeri stanno restituendo segnali poco incoraggianti: la diminuzione dei ricoveri per Covid si è fermata, era stata costante per molte settimane, e invece oggi abbiamo più posti letto occupati rispetto a sette giorni fa.
«A partire dalla seconda metà di agosto, il numero di casi diagnosticati nella popolazione è in forte diminuzione, mentre è in aumento il numero di casi settimanale notificati fra gli operatori sanitari». Stando dunque ai numeri, c’erano 2.735 pazienti Covid negli ospedali il 17 ottobre, 2.815 ieri. Anche il tasso di positività, seppur lentamente, risale e ieri era allo 0,9%. Le percentuali di saturazione dei posti letto restano però ancora basse, anche se abbiamo imparato che quando la circolazione del virus aumenta diventa assai difficile fermarla. Trieste, epicentro no-vax in questi giorni ad esempio, è la provincia italiana con l’incidenza più alta e Riccardo Riccardi, vicepresidente e assessore alla Salute della Regione Friuli-Venezia Giulia, di recente ha spiegato: «Trieste è un’anomalia e la situazione è destinata a non migliorare».
Anche il Lazio vede un deciso incremento della curva dei contagi: ieri sono stati 459, vale a dire il 60 per cento in più di sette giorni fa. I ricoveri sono 385, una settimana fa erano 356. L’assessore alla Salute del Lazio, Alessio D’Amato, ha avvertito: «Bisogna accelerare con le terze dosi». Al Ministero della Salute stanno vigilando, per ora il booster è previsto solo dai 60 anni in su. Ma potrebbe non bastare, perché più di un dato sta mostrando che c’è una diminuzione della protezione dei vaccini tra chi è ha ricevuto la seconda dose a gennaio e febbraio. |