Stop al ddl Zan in Senato con 154 sì e 131 no
A Palazzo Madama approvata a scrutinio segreto la “tagliola” voluta da Lega e Fratelli d’Italia. Il firmatario: traditi da chi segue i sovranisti. Salvini: «Letta e M5S arroganti»
Stop in Senato all'esame degli articoli ed emendamenti del ddl Zan: l'aula ha votato a favore della "tagliola", chiesta da Lega e Fratelli d'Italia - 154 senatori a favore, 131 i contrari e due astenuti - per cui l'iter si blocca. Il centrosinistra puntava su 149 voti, tanti quanti disponibili sulla carta, ma alla prova dei fatti le cose sono andate diversamente. Ora piovono le accuse reciproche. Salvini: «Letta e M5S arroganti».
Il disegno di legge contro l'omotransfobia era stato approvato dalla Camera il 4 novembre 2020. La votazione è stata accolta da un applauso e la seduta è stata sospesa per la convocazione della Conferenza dei capigruppo. Dall'annuncio dell'esito della votazione è partita la caccia ai voti mancanti. Per il segretario del Pd Enrico Letta, bisogna guardare ai renziani: «Hanno voluto fermare il futuro, hanno voluto riportare l'Italia indietro. Sì, oggi hanno vinto loro e i loro inguacchi, al Senato. Ma il Paese è da un'altra parte. E presto si vedrà». «Chi per mesi, dopo l'approvazione alla Camera, ha seguito le sirene sovraniste che volevano affossare il ddl Zan è il responsabile del voto di oggi al Senato. È stato tradito un patto politico che voleva far fare al Paese un passo di civiltà. Le responsabilità sono chiare» dice Alessandro Zan, primo firmatario del disegno di legge.
«Sconfitta l'arroganza di Letta e dei 5Stelle: hanno detto di no a tutte le proposte di mediazione, comprese quelle formulate dal Santo Padre, dalle associazioni e da molte famiglie, e hanno affossato il Ddl Zan. Ora ripartiamo dalla proposte della Lega: combattere le discriminazioni lasciando fuori i bambini, la libertà di educazione, la teoria gender e i reati di opinione». Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini. Elio Vito, con una lettera al presidente di Fi Silvio Berlusconi, lascia gli incarichi interni al partito dopo che Forza Italia ha votato al Senato a favore della pregiudiziali sul ddl Zan che hanno bloccato l'iter della proposta di legge. «Per coerenza con le mie convinzioni, che mi portarono a votare a favore della proposta di legge alla Camera, quando pur nella posizione contraria del Gruppo, fu garantita comunque la possibilità di votare secondo coscienza, a malincuore rimetto l'incarico che mi hai affidato».
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