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Agire
Terapie intensive, occupazione giù al 16%

In miglioramento, tra gli altri, Abuzzo e Veneto. Magrini (Aifa): siamo vicini alla svolta. Sebastiani (Cnr): picco superato nella maggioranza, ma incidenza ancora alta

Secondo i dati forniti dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari e regionali, l'occupazione nelle terapie intensive dei malati affetti da Covid-19 è in calo in 11 regioni e il valore medio nazionale passa al 16% con la riduzione di un punto percentuale. Rimangono, invece, stabili i reparti non critici, fermi al 30%. Le regioni che presentano un miglioramento nei reparti di intensiva sono Abruzzo (-2% ora al 20% di occupazione), Basilicata (-2% ora al 6%), Campania (-1% ora 11%), Emilia-Romagna (-1 16%), Liguria (-1%, 17%), provincia autonoma di Bolzano (-1% 11%), provincia autonoma di Trento (-1% 27%), Piemonte (-2% 19%), Puglia (-1% ora 12%), Toscana (-1%, ora 19%) e Veneto (-1% ora 16%). Salgono, invece, Calabria (+1 16%), Friuli-Venezia Giulia (+2% 24%), Marche (+2, 24%), Valle d'Aosta (+3% 21%) e Umbria (+2% 9%).

Intanto
, in un'intervista al Corriere della Sera, il direttore generale dell'Aifa Nicola Magrini spiega che «ora l'armamentario terapeutico a nostra disposizione è più ampio e ci consentirà di curare meglio il Covid 19. La nuova pillola antivirale, Paxlovid, è nettamente più efficace nel ridurre la progressione della malattia rispetto al Molnupinavir. Ecco perché abbiamo acquistato una fornitura dodici volte superiore, 600 mila trattamenti. La avremo già la prossima settimana. Possiamo dire che chi si ammala oggi, ed è vaccinato, ha molte possibilità di guarire rapidamente mentre chi non ha risposto ai vaccini per immunodepressione o per, ad esempio, una leucemia, ha più possibilità di farcela».

Una certa fiducia traspare anche nelle parole
del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo «M. Picone», del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), seecondo cui è molto eterogeneo l'andamento della curva dell'epidemia di Covid nelle province italiane: la maggioranza ha superato il picco, alcune devono ancora raggiungerlo e, fra quelle che lo hanno superato, alcune sono in fase di stasi, in altre la discesa è debole o sta frenando e in altre ancora, si osserva un aumento. Ancora alta ovunque l'incidenza settimanale, con picchi con picchi nella provincia di Vicenza, con 3.198 casi su 100mila abitanti, nella provincia autonoma di Bolzano (3.010) e nelle province di Forlì-Cesena (2.989) e Ravenna (2.904).
30-01-2022

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