Massacro a Uvalde, Biden: armi, agire ora
Usa sotto choc. Il 18enne che ha sparato a scuola ha ucciso 19 bimbi e 2 maestre. Il killer aveva appena sparato alla nonna. Prima di sparare: «State per morire»
La nuova strage delle armi negli Usa lascia sconcertato il mondo intero. In una scuola elementare, a quasi dieci anni dal massacro a Newtown in Connecticut, un killer appena 18enne ha freddato 21 persone, di cui 19 bambini e due adulti. Biden accusa: «La lobby delle armi va fermata. Sono stanco, dobbiamo agire. L'idea che un 18enne possa entrare in un negozio e acquistare un fucile è sbagliata».
A sparare è stato Salvador Ramos, appartenente alla stessa comunità di Uvalde, una cittadina di 16.000 abitanti, centoventi chilometri ad ovest di San Antonio. Stando ai resoconti, il ragazzo ha parcheggiato la vettura davanti all’edificio scolastico, ed è entrato imbracciando almeno due armi automatiche. Nella furia ha giustiziato le sue vittime in modo metodico, sparando dalla barricata che aveva improvvisato all’interno dell'istituto, anche quando la polizia locale lo ha inseguito tra le aule. Due agenti che sono intervenuti sulla scena sono stati feriti in modo lieve, mentre lo sparatore è stato ucciso. In ospedale anche una donna di sessantasei anni, la nonna del giovane, ammazzata prima di uscire di casa. Abbondanti ancora una volta sono le tracce lasciate su Internet, con foto delle armi in suo possesso, ma anche anticipazioni a una sua amica con tono sinistro su «un piccolo segreto».
Il presidente Joe Biden è stato informato dell’accaduto mentre era in volo, di rientro a Washington al termine della visita in Asia. È stato un «atto di violenza senza senso», ha detto. «Possiamo e dobbiamo fare di più. È il momento di trasformare il dolore in azione» e di affrontare la lobby delle armi, afferma con a fianco la First Lady Jill Biden vestita tutta di nero. Parlando dell'ennesimo «massacro» il presidente si definisce «stanco e arrabbiato» e si rivolge direttamente agi americani: «Perché vogliamo vivere con questa carneficina? Perché continuiamo a consentire che questo accada? Per l'amor del cielo dov'è la nostra spina dorsale?». Da qui l'appello a norme di buon senso sulle armi affinché tragedie come questa possano essere evitate. «Non venitemi a dire che non possiamo avere un impatto su queste carneficine», aggiunge. Gli fa eco la vicepresidente Kamala Harris: «Quando è troppo è troppo, ora bisogna agire». Barack Obama, presidente durante la strage di Sandy Hook del 2012, attacca: «Io e Michelle siamo a fianco delle famiglie di Uvalde. Ma siamo anche arrabbiati»: sono passati dieci anni da Newtown e «il nostro Paese è paralizzato non dalla paura, ma da una lobby delle armi e da un partito politico che non hanno mostrato alcuna volontà di agire per prevenire queste tragedie. È scaduto il tempo per agire, per qualsiasi tipo di azione».
|