Morte Vialli, il dolore del gemello Mancini
«Dopo Sinisa ho perso un altro fratello. Era il migliore di tutti, io e lui uniti dal destino. Abbiamo fatto tutto il cammino insieme. Abbiamo pianto per l'amarezza ma anche di gioia, come se fossimo stati uniti dal destino»
Il dolore di Roberto Mancini è quello di tutto il mondo del calcio per la scomparsa di Gianluca Vialli, morto al Royal Marsden Hospital di Londra, a 58 anni, per la recrudescenza del tumore al pancreas, a poche settimane dalla scomparsa di Sinisa Mihajlovic, un altro compagno di vita del ct della Nazionale. E al Corriere dello Sport Mancini ha detto: «Dopo pochi giorni dall'addio di Sinisa, ho perso un altro fratello. Anzi, un fratellino, come amavo chiamarlo, perché ci siamo incontrati a 16 anni e non ci siamo mai più separati. Abbiamo fatto tutto il cammino insieme. Giovanili azzurre, Nazionale, la Samp, le gioie, i dolori, i successi e le sconfitte. E poi le due notti di Wembley. In una abbiamo pianto insieme per il dolore e per l'amarezza, tanti anni fa. Nell'altra abbiamo pianto di gioia, come se fossimo stati uniti dal destino, prima della sua scomparsa».
Mancini, che nei giorni scorsi è stato a Londra in clinica da Vialli, ricorda dunque l'avventura in Nazionale, con la gioia più grande della vittoria degli Europei a Wembley nel 2021. «Ringrazio il presidente Gravina. Lo ha voluto in Nazionale e ne sono stato felice. Ha avuto un ruolo decisivo per la conquista del titolo europeo. I giocatori lo amavano. Gianluca ha avuto la forza e ci ha dato un coraggio che non conoscevamo. Ci è stato accanto fino a quando ha potuto. Saluto un altro fratello, dopo Sinisa, ma con la sua forza andrò avanti per dedicargli qualcosa di importante che io e lui sognavamo da una vita».
I funerali saranno in forma strettamente privata e la data non verrà comunicata. Una scelta riservata, così come l'ex campione aveva sempre voluto.
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