«Qualcuno ritiene che il governo volesse far morire 60 persone?»
La premier Meloni rompe il silenzio e replica alle critiche piovute in questi giorni dalle opposizioni dopo il tragico naufragio. «Prossimo Cdm a Steccato di Cutro». No alle dimissioni di Piantedosi
«Alla prossima occasione, riuniremo a Cutro il Cdm per dare un segnale». Dagli Emirati Arabi Uniti, da Abu Dhabi, dove è in visita istituzionale accompagnata, fra gli altri, dal ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani e dall'ad di Eni Claudio Descalzi, così la premier Giorgia Meloni parla della tragedia calabrese mentre la conta delle vittime del naufragio al largo di Crotone sale a 70 dopo il ritrovamento del corpo di due bambini sabato mattina.
Meloni, rompendo il silenzio di questi giorni e replicando alle critiche piovutedalle opposizioni, dice: «Sono rimasta colpita dalle ricostruzioni di questi giorni. Queste persone non erano in condizione di essere salvate da qualcuno che non ha voluto salvarle», spiega Meloni, aggiugendo: «Qualcuno può davvero sostenere in coscienza che questo governo non ha voluto evitare la morte di settanta persone, tra cui bambini di tre anni?». La presidente del Consiglio poi aggiunge: «Da Frontex non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione di emergenza, non siamo stati avvertiti che l'imbarcazione rischiava il naufragio. Questa vicenda nulla ha a che fare con i provvedimenti del governo sulle Ong. Noi continuiamo a lavorare per fermare i flussi dell'immigrazione illegale per impedire che la gente muoia, abbiamo continuato a salvare tutte le persone quando sapevamo che erano a rischio».
Per Meloni taglia corto sulla questione delle possibili dimissioni del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, finito nel mirino delle minoranze in Parlamento: «Le opposizioni chiedono le dimissioni di un ministro diverso al giorno, non fa più notizia».
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