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Kiev: «Putin resta il nostro obiettivo primario»

Prigozhin: ritiro del gruppo Wagner da Bakhmut, e una nuova «rivoluzione potrebbe scuotere la Russia». Armi nucleari russe in fase di dispiegamento in Bielorussia

«Il gruppo di combattenti della Wagner ha iniziato a ritirarsi da Bakhmut». lo scrive su Telegram il capo e fondatore della milizia privata russa Yevgeny Prigozhin postando un video con saluti e strette di mano tra lui e i militari a volto coperto. Prigozhin, in un'intervista a Konstantin Dolgov, blogger filo-russo, spiega poi che una nuova «rivoluzione potrebbe scuotere la Russia se il suo balbettante sforzo bellico in Ucraina continua». Prigozhin si è appellato a Putin affinché dichiari «una legge marziale e una nuova ondata di mobilitazione». E ha avvertito che se le perdite russe continuano ad aumentare, «tutto questo può finire in una rivoluzione, proprio come nel 1917. I soldati si alzeranno e poi i loro cari si alzeranno. E' sbagliato pensare che ce ne siano centinaia, ce ne sono già decine di migliaia, parenti di coloro che sono stati uccisi».

Intanto il presidente russo Vladimir Putin è un «obiettivo primario» per i servizi segreti ucraini. A dirlo è il vice capo della Direzione principale dei servizi di Kiev, Vadym Skibitsky, in un'intervista al quotidiano tedesco Welt. «La nostra priorità è distruggere il comandante dell'unità che ha ordinato ai suoi uomini di attaccare l'Ucraina», ha detto Skibitsky, precisando che l'obiettivo principale del suo dipartimento è «Putin, perché coordina e decide cosa succede». Skibitsky ha inoltre minacciato di distruggere il porto di Mariupol, definendolo uno dei punti logistici critici delle forze di Mosca.

Giovedì, infine, il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu, come riporta Interfax, ha dichiarato che armi nucleari russe non strategiche sono in fase di dispiegamento in Bielorussia: Mosca e Minsk sono state costrette a prendere misure nella sfera militare-nucleare in risposta alle attività della Nato in quest'area. Tuttavia, aggiunge, la Russia non trasferisce il controllo di queste armi alla Bielorussia e la decisione sul suo utilizzo spetta a Mosca.
25-05-2023

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