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«Pronti a controffensiva, avrà successo»

Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Ispezioni ai rifugi antiaerei di Kiev. Papa Francesco: «Guerra, egoismo e divisioni devastano la terra»

«Non so quanto tempo ci vorrà. Ad essere onesti, può andare in vari modi, completamente diversi. Ma la faremo e siamo pronti». Così ha dichiarato il presidente ucraino Zelensky al WSJ, sottolineando che Kiev avrebbe voluto avere un maggior numero di armi dall'Occidente per la prossima campagna. Tuttavia, l'Ucraina è pronta a muoversi: «Vorremmo avere certe cose, ma non possiamo aspettare per mesi», ha detto. Il leader ha poi osservato che le forze di terra ucraine sono «più forti e più motivate» delle truppe russe, ma se l'Ucraina non sarà in grado di resistere alla Russia, «quell'animale, quella bestia svilupperà un gusto» per la conquista e andrà oltre, ha aggiunto riferendosi al presidente russo Vladimir Putin.

Zelensky si è anche detto preoccupato che qualsiasi cambiamento nell'amministrazione americana possa influire sugli aiuti. «In una situazione come questa, quando c'è sostegno, si ha paura dei cambiamenti. E ad essere onesti, quando si parla di un cambio di amministrazione, mi sento come qualsiasi altra persona: si desidera un cambiamento in meglio, ma può anche accadere il contrario». Ma una preoccupazione più immediata per il presidente ucraino, sottolinea il Wall Street Journal, è quella di garantire un percorso chiaro verso l'adesione del Paese alla Nato al vertice che si terrà a luglio a Vilnius, in Lituania. «Se non riceveremo un segnale a Vilnius, credo che non abbia senso che l'Ucraina partecipi a questo vertice». Sulla question Cina, Zelensky si è augurato che Pechino non rimanga «a guardare la gente morire». «Se sei grande, questo è il significato di grandezza nazionale. Questo non è un quadro o un museo; è una guerra vera e sanguinosa». Intanto i rifugi antiaerei a Kiev saranno ispezionati entro 10 giorni, con i primi sopralluoghi che cominceranno già oggi.

«La terra si lavora insieme, si lavora per tutti e si lavora in pace; con la guerra, l'egoismo e la divisione si riesce solo a devastarla, come purtroppo stiamo vedendo in tante parti del mondo e in modi diversi». Questo il monito del Papa ricevendo in udienza i pellegrini da Concesio e da Sotto il Monte in occasione del 60° della morte di Giovanni XXIII e dell'elezione di Paolo VI. «Fate sempre tesoro delle vostre radici, non tanto per trasformarle in un blasone o in un baluardo da difendere, quanto piuttosto come di una ricchezza da condividere. Amare le vostre radici sia dunque per voi amare il Vangelo di Gesù e amare come Gesù ha amato nel Vangelo! Questo vi insegna la vostra storia di terra e di Chiesa. Dalle radici viene il succo per crescere».
03-06-2023

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