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Banche, crollano di 64 miliardi i prestiti a imprese e famiglie

Unimpresa sintetizza il momento di difficile congiuntura economica che stiamo attraversando. Per i mutui aumentano le sofferenze. Rallentamento anche per credito a consumo

Il rapporto mensile sul credito riporta una significativa diminuzione degli impieghi ai privati, con una riduzione del 5% da 1.356 miliardi a settembre 2022 a 1.292 miliardi a settembre 2023. I finanziamenti alle aziende sono diminuiti del 8%, pari a 57 miliardi, mentre i mutui per l'acquisto di abitazioni sono cresciuti solo dello 0,13% in 12 mesi, ma hanno registrato una diminuzione di oltre 2 miliardi da inizio anno (-0,5%). La difficoltà della clientela nel pagare le rate è evidenziata da un aumento del 10% delle sofferenze in un anno e del 25% nei primi nove mesi del 2023.

Il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora, descrive la situazione come la "tempesta perfetta", sottolineando che, nonostante la difficile situazione, le banche continuano a registrare profitti considerevoli. Il contesto di aumento dei tassi ha portato a una stretta creditizia di 64 miliardi di euro nell'ultimo anno, con una diminuzione complessiva del 5%. Le banche hanno ridotto tutti i tipi di finanziamenti alle imprese, con una diminuzione di 57 miliardi (-8%), mentre il saldo per le famiglie è negativo per 7 miliardi.

Il rapporto evidenzia un rallentamento del credito al consumo e una diminuzione dei prestiti personali di oltre 13 miliardi, mentre il mercato dei mutui è pressoché stabile, con una leggera diminuzione di 545 milioni in 12 mesi (+0,13%). Spadafora critica le banche per attribuire la responsabilità della diminuzione della richiesta di prestiti alle imprese, sostenendo che il problema potrebbe derivare da difficoltà nell'accesso al credito o dalla sua qualità.

L'analisi del Centro studi di Unimpresa, basata su statistiche della Banca d'Italia, mostra che gli impieghi delle banche ai privati sono diminuiti di 63,7 miliardi (-4,70%) in un anno. Le sofferenze bancarie sono aumentate di oltre 3,5 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2023, con un incremento del 25%. Tuttavia, su base annua, si registra un lieve calo generale delle sofferenze lorde del 6,97%, mentre le sofferenze nette sono aumentate del 9,84%, passando da 16,1 miliardi a 17,6 miliardi. La relazione sottolinea che, nonostante la riduzione del credito alle imprese, le banche stanno beneficiando dell'aumento dei tassi, generando profitti che potrebbero superare i 40 miliardi quest'anno.
13-11-2023

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