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Istat: 5,7 mln di persone in povertà assoluta
Nel 2023, ha coinvolto il 9,8% della popolazione, 2 milioni 235mila famiglie e 5 milioni 752mila individui. Un livello mai visto negli ultimi dieci anni
Negli ultimi tre anni, l'aumento dell'inflazione ha ridotto significativamente il potere d'acquisto delle famiglie italiane, causando una diminuzione delle spese per consumi in termini reali e ampliando il divario tra le famiglie più ricche e quelle meno abbienti. Un peggioramento economico che ha avuto un impatto diretto sugli indicatori di povertà assoluta, che nel 2023 hanno raggiunto il 9,8% della popolazione, un livello mai visto negli ultimi dieci anni, coinvolgendo 2 milioni 235mila famiglie e 5 milioni 752mila individui.
Il rapporto annuale dell'Istat evidenzia che l'incremento della povertà assoluta ha colpito principalmente le persone in età lavorativa e i loro figli. Il reddito da lavoro, in particolare quello dipendente, non è più sufficiente a proteggere efficacemente le famiglie dal disagio economico. Gli indicatori di povertà degli ultimi dieci anni mostrano una convergenza territoriale verso una situazione di peggioramento generalizzato.
Tra il 2020 e il 2022, il reddito di cittadinanza (RdC) ha avuto un ruolo cruciale nel contrastare la povertà. Grazie a questa misura, 404mila famiglie sono uscite dalla povertà nel 2020, 484mila nel 2021 e 451mila nel 2022. Per quanto riguarda gli individui, il RdC ha permesso a 876mila persone di uscire dalla povertà nel 2020 e a oltre un milione di persone sia nel 2021 sia nel 2022. Senza il reddito di cittadinanza, l'incidenza della povertà assoluta familiare nel 2022 sarebbe stata superiore di 3,8 punti percentuali nel Sud e di 3,9 punti percentuali nelle Isole. |
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15-05-2024
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