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Migranti: morti e dispersi tra Calabria e Sicilia
50 dispersi in Calabria: viaggiavano su una barca a vela, tratte in salvo 12 persone dalla Guardia Costiera. L'altro naufragio in acque internazionali: 10 morti a sud di Lampedusa
Ancora morti e dispersi nel Mediterraneo, con l'ennesimo naufragio al largo delle coste italiane. Questa volta, almeno 50 persone risultano disperse dopo il ribaltamento di una barca a vela a circa cento miglia dalla Calabria. Il mercantile che è intervenuto in soccorso ha trasferito i 12 superstiti su un'unità della Guardia costiera, approdata successivamente a Roccella Ionica. Tra i sopravvissuti c'è anche una donna incinta. Le ricerche dei dispersi sono in corso, ma al momento non hanno dato esito positivo.
I migranti, di nazionalità irachena, siriana e iraniana, erano partiti nei giorni scorsi dalla Turchia. La Procura della Repubblica di Locri è stata informata e sta coordinando le indagini sull'incidente.
A Lampedusa, dieci cadaveri sono stati trovati a bordo di una barca in legno al largo dell'isola, probabilmente migranti soffocati dai fumi del carburante. A bordo c'erano complessivamente 61 persone: 51 sono state salvate, di cui due in condizioni critiche. L'ong Resqship, intervenuta con il veliero Nadir, ha scoperto i corpi senza vita nella parte inferiore dello scafo. Le motovedette della Guardia di finanza e della Guardia costiera hanno soccorso invece 173 migranti su tre diverse imbarcazioni, persone di nazionalità bengalese, sudanese, siriana ed egiziana, partite dal porto di Zawia, in Libia. |
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17-06-2024
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