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Blocco informatico, il Garante della privacy avvia accertamenti
Inchiesta sulla base delle notifiche di data breach ricevute e sulle conseguenze che il recente blackout dei sistemi informatici potrebbe aver prodotto sui dati personali degli utenti
Il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato un'indagine sul recente blackout dei sistemi informatici che ha colpito numerosi servizi online in Italia. L'autorità sta esaminando le potenziali ripercussioni sui dati personali degli utenti, con particolare attenzione ai servizi pubblici. L'interruzione è stata causata da un malfunzionamento del software di sicurezza CrowdStrike, che ha paralizzato diverse piattaforme digitali nei giorni scorsi.
L'indagine del Garante è stata avviata in seguito alle segnalazioni di violazioni dei dati ricevute in relazione all'incidente. L'obiettivo principale dell'indagine è valutare l'impatto del blackout sulla sicurezza dei dati personali degli utenti. Il Garante analizzerà in dettaglio come l'interruzione dei servizi possa aver compromesso la privacy dei cittadini, specialmente nell'ambito dei servizi pubblici.
Il blackout ha sollevato interrogativi sulla robustezza delle infrastrutture digitali nazionali e sulla capacità di proteggere efficacemente i dati dei cittadini in caso di guasti su larga scala. L'indagine potrebbe portare a raccomandazioni per migliorare la sicurezza informatica e la gestione delle crisi nel settore pubblico e privato.
Il Garante ha dichiarato che si riserva di intraprendere ulteriori azioni qualora emergessero specifiche violazioni riguardanti gli utenti italiani, sottolineando la serietà con cui l'autorità sta affrontando la situazione e la sua determinazione a proteggere i diritti alla privacy dei cittadini. Al momento, non sono stati forniti dettagli specifici sulle tempistiche dell'indagine o sulle possibili misure che potrebbero essere adottate.
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23-07-2024
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