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Raid israeliano in Iran, ucciso il leader di Hamas
Ismail Haniyeh, numero uno del movimento islamista, era a Teheran per l'insediamento del Presidente Pezeshkian. Hamas: atto codardo, non resterà impunito. Teheran: ci sarà rappresaglia
Il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, è stato ucciso a Teheran in un raid attribuito a Israele. La notizia è stata confermata dalla Guardia Rivoluzionaria iraniana, che ha promesso una "risposta dura e dolorosa" all'attacco. Haniyeh, 62 anni, si trovava nella capitale iraniana per partecipare alla cerimonia di insediamento del presidente Masoud Pezeshkian. Le circostanze esatte dell'attacco non sono state rese note, ma le autorità iraniane hanno avviato un'indagine.
Originario di un campo profughi di Gaza, Haniyeh guidava l'ufficio politico di Hamas dal 2017 e viveva in esilio a Doha, in Qatar, dal 2019. La sua morte segue quella di altri membri della sua famiglia, uccisi nei bombardamenti israeliani su Gaza negli ultimi mesi. Le Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, hanno definito l'assassinio un "evento significativo e pericoloso" che porterà la battaglia a "nuove dimensioni", minacciando rappresaglie contro Israele. In risposta all'accaduto, il leader dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas ha proclamato una giornata di lutto in Cisgiordania, mentre l'Iran ha annunciato tre giorni di lutto nazionale. I funerali di Haniyeh si terranno domani a Teheran, prima che la salma venga trasferita a Doha per la sepoltura.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato una riunione del gabinetto di sicurezza per oggi pomeriggio. Nel frattempo, Israele ha rafforzato la sicurezza delle sue missioni diplomatiche e delle istituzioni ebraiche in tutto il mondo.
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31-07-2024
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