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Agire
Inchiesta di Milano, Meloni: "È quasi eversione"

Presunto dossier al cuore dello Stato con "elementi di vulnerabilità" in contesti che dovrebbero essere impermeabili. Il governo pronto a intevenire sulla facilità di accesso alle banche dati più sensibili

L'indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano ha portato alla luce una presunta estesa rete di spionaggio che coinvolge migliaia di cittadini e alte cariche dello Stato. L'operazione, conclusasi con quattro arresti e due sospensioni dal servizio, ha rivelato un sistema di dossieraggio definito "inquietante" dai magistrati.

Al centro dell'inchiesta emerge la figura dell'ex poliziotto Carmine Gallo, che operava in stretta collaborazione con Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera. Attraverso la società di investigazione Equalize, il gruppo avrebbe accumulato profitti illeciti per oltre 3,1 milioni di euro, costruendo un database di informazioni sensibili capace di "condizionare" procedure pubbliche e dinamiche imprenditoriali.

La Premier Giorgia Meloni ha definito la vicenda un possibile caso di "eversione", collegandola all'episodio dell'accesso non autorizzato ai conti bancari di sua sorella Arianna. Il ministro della Difesa Guido Crosetto parla di un "vaso di Pandora" che si è aperto riguardo all'uso improprio dei poteri statali.

La maggioranza di governo propone un inasprimento delle pene per le violazioni della privacy. Il vicepremier Antonio Tajani solleva preoccupazioni sulla possibile strumentalizzazione dei dati da parte di potenze straniere ostili, come la Russia.

La vicenda coinvolge anche Enrico Pazzali, figura vicina agli ambienti della destra milanese, sebbene il Presidente del Senato La Russa prenda le distanze sottolineando che i ruoli attuali di Pazzali in Fiera non dipendono da Fratelli d'Italia.

L'indagine, secondo i magistrati, è solo all'inizio e potrebbe rivelare ulteriori ramificazioni. Il caso ha evidenziato preoccupanti vulnerabilità in sistemi che dovrebbero essere inviolabili, sollevando interrogativi sulla sicurezza dei dati sensibili nel nostro paese.

Il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha espresso solidarietà a Pazzali, definendo gli scenari emersi "preoccupanti" e una potenziale "minaccia alla democrazia".
28-10-2024


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