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Cop29, 300 miliardi di dollari ai Paesi più poveri
Approvato l'accordo alla conferenza Onu sul clima dopo 2 settimane di trattative. Pichetto Fratin: "L'Italia farà la sua parte". Guterres: "Fondamenta su cui costruire"
Dopo intense trattative notturne, la conferenza sul clima COP29 di Baku raggiunge un accordo storico sui finanziamenti climatici. Il nuovo piano prevede un incremento significativo degli aiuti ai paesi in via di sviluppo, che raggiungeranno i 300 miliardi di dollari annui entro il 2035, triplicando l'attuale stanziamento di 100 miliardi.
L'intesa, annunciata dal presidente della conferenza Mukhtar Babayev, rappresenta un passo avanti significativo ma non soddisfa pienamente le aspettative dei paesi più vulnerabili, che chiedevano risorse per 1.300 miliardi di dollari all'anno.
Il commissario europeo per il clima Wopke Hoekstra ha definito l'accordo l'inizio di "una nuova era per la finanza climatica", mentre il presidente americano Joe Biden ha sottolineato come "nessuno possa fermare la rivoluzione dell'energia pulita".
Le reazioni dei paesi in via di sviluppo sono state più critiche. Il rappresentante del Malawi, Sunday Evans Njewa, ha espresso delusione per le ambizioni limitate dell'accordo. Ancora più dura la posizione dell'India, che si è opposta al documento definendo "irrisoria" la somma stanziata. Il Gruppo africano dei negoziatori ha bollato l'intesa come "troppo poco e troppo tardivo".
Anche dalla Francia sono arrivate critiche, con il ministro per la Transizione ecologica Agnès Pannier-Runacher che ha lamentato una "reale disorganizzazione" della presidenza azera.
L'accordo prevede che i finanziamenti provengano principalmente dai paesi sviluppati, con la possibilità di contributi volontari da parte di altre nazioni. Una formula che ha permesso di superare le resistenze della Cina, che mantiene lo status ONU di paese in via di sviluppo.
Significativa l'assenza di riferimenti espliciti all'uscita dai combustibili fossili, tema centrale della precedente COP28 di Dubai. La proposta europea di un monitoraggio annuale della riduzione di petrolio, gas e carbone è stata bloccata dall'opposizione dell'Arabia Saudita.
I dettagli operativi dell'accordo verranno definiti in una tabella di marcia che sarà presentata alla COP30 di Belem, in Brasile, nel novembre 2025.
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24-11-2024
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