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Francia, ok a Kiev per uso missili a lungo raggio
Parigi: non ci sono "linee rosse" quando si tratta di sostegno all'Ucraina. Zelensky: pace nel 2025, aspetto piano di Trump. Guerra di droni: Kiev ne abbatte 50, Mosca 34
Un'intensa notte di attacchi reciproci con droni ha segnato l'ultimo capitolo del conflitto russo-ucraino. Kiev riferisce di aver neutralizzato 50 dei 73 droni Shahed lanciati dalle regioni russe di Oryol e Bryansk, mentre Mosca sostiene di aver abbattuto 34 velivoli ucraini, di cui 27 nella sola regione di Kursk.
Sul fronte diplomatico, emerge una significativa apertura dalla Francia. Il ministro degli Esteri Jean-Noel Barrot, in un'intervista alla BBC, ha dichiarato che non devono esistere "linee rosse" nel sostegno all'Ucraina, legittimando l'uso di missili francesi a lungo raggio in territorio russo "nella logica dell'autodifesa". Una posizione che allinea Parigi a Stati Uniti e Regno Unito, che hanno già autorizzato Kiev all'utilizzo di armamenti simili.
Il ministro francese ha inoltre sottolineato come la sicurezza europea sia direttamente in gioco, affermando che "ogni chilometro quadrato conquistato dall'esercito russo avvicina la minaccia all'Europa". Barrot non ha escluso alcuna opzione, compreso un possibile impiego di truppe francesi.
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha commentato gli ultimi sviluppi militari russi con scetticismo, definendo i recenti test missilistici di Mosca come un tentativo di "intimorire l'avversario" con tecnologia non all'avanguardia. Ha inoltre collegato la decisione americana di fornire missili Atacms all'Ucraina alla presenza di soldati nordcoreani al fianco delle forze russe.
Intanto il presidente ucraino Zelensky mantiene un cauto ottimismo sulla possibile conclusione del conflitto nel 2025. Durante la conferenza 'Grain from Ukraine', ha sottolineato l'importanza di un maggiore coinvolgimento degli Stati Uniti e del Sud globale per raggiungere una soluzione diplomatica, pur riconoscendo le difficoltà del percorso. Zelensky ha manifestato apertura alle proposte dei leader africani, asiatici e arabi, e attende di conoscere la posizione del prossimo presidente americano. |
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24-11-2024
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