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Influenza, gli esperti: picco in arrivo
Rappoto della rete di sorveglianza RespiVirNet dell'Istituto superiore di sanità. Dal 13 al 19 gennaio, "il livello d'incidenza in Italia è pari a 15 casi per mille assistiti
L'Istituto Superiore di Sanità segnala un rallentamento nella crescita dei casi di sindromi simil-influenzali in Italia, suggerendo il possibile raggiungimento del picco stagionale. Nel periodo dal 13 al 19 gennaio 2025, l'incidenza ha toccato i 15 casi per mille assistiti, con un incremento contenuto rispetto ai 14,4 della settimana precedente.
I numeri restano comunque significativi: circa 886.000 nuovi contagi nell'ultima settimana, per un totale di 7.705.000 casi dall'inizio della sorveglianza. L'aumento risulta particolarmente marcato tra i più piccoli, con un'incidenza di 34,2 casi per mille nei bambini sotto i 5 anni, mentre il dato si mantiene stabile tra giovani adulti e anziani.
La mappa delle regioni più colpite vede in prima linea Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo e Campania. Basilicata e Calabria non partecipano al monitoraggio epidemiologico.
Sul fronte virologico, i dati della rete RespiVirNet mostrano una positività del 31% sui campioni analizzati. Prevale il virus influenzale di tipo A, seguito dal virus respiratorio sinciziale e, in misura minore, da Sars-CoV-2 e altri patogeni respiratori. L'ISS conferma l'assenza di casi di influenza aviaria.
Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, prevede che la pressione sui pronto soccorso continuerà nelle prossime settimane, con una seconda ondata attesa tra febbraio e marzo. "La stagione attuale sarà peggiore dello scorso anno, con una stima di circa 15 milioni di casi totali", afferma l'esperto, che lancia anche un importante avvertimento sull'uso del paracetamolo: il farmaco, se utilizzato in modo inappropriato, può causare seri danni epatici e cardiovascolari. Si raccomanda di non superare i 500 mg per dose e i 2,5 grammi giornalieri negli adulti, utilizzandolo solo per febbre superiore a 38,5°C. |
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27-01-2025
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