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Intesa Terre rare, riparte l'alleanza Usa-Ucraina

Trump: "Ho detto a Zelensky di firmare perché Mosca è più forte". Ucraina: media, gli Usa riprendono la vendita di armi a Kiev. Medvedev, Trump "ha costretto" Kiev a pagare aiuti

Nella giornata di mercoledì, Stati Uniti e Ucraina hanno siglato un accordo storico presso il Dipartimento del Tesoro USA, un’intesa che garantisce a Washington l’accesso alle ricche risorse minerarie ucraine, in particolare le terre rare, e istituisce un Fondo di Investimento per la Ricostruzione dell’Ucraina. Firmato dalla vicepremier ucraina Yulia Svyrydenko e dal segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent, l’accordo rappresenta un punto di svolta nei rapporti bilaterali, con implicazioni profonde per la geopolitica, l’economia globale e il conflitto in corso tra Ucraina e Russia. Questo articolo esplora il significato strategico, economico e politico di questa partnership, analizzandone i contenuti, i retroscena e le prospettive future.

L’intesa si concentra sullo sfruttamento delle risorse minerarie ucraine, che includono terre rare (un gruppo di 17 elementi chimici essenziali per tecnologie avanzate come microchip, batterie, turbine eoliche e sistemi di difesa), litio, titanio, grafite, petrolio e gas naturale. L’Ucraina, con il 5% delle riserve mondiali di terre rare e il 20% di grafite, è tra i primi 10 Paesi per risorse minerarie, un tesoro stimato in migliaia di miliardi di dollari. L’accordo prevede la creazione di un fondo congiunto, gestito pariteticamente (50-50) da Kiev e Washington, finanziato con i proventi delle nuove licenze per l’estrazione di minerali e idrocarburi. Questi fondi saranno reinvestiti in progetti di ricostruzione in Ucraina, con l’obiettivo di attrarre ulteriori investimenti privati e tecnologie da Stati Uniti, Unione Europea e altri partner globali. Importante, l’accordo garantisce che il sottosuolo ucraino resti di proprietà dello Stato, con Kiev che conserva il controllo su cosa e dove estrarre. Non coinvolge le attività esistenti di aziende statali come Naftogaz o Ukrnafta, e include clausole che impediscono la vendita delle quote del fondo senza il consenso di entrambe le parti, una misura per proteggere l’Ucraina da cessioni unilaterali.

L’accordo ha un forte valore simbolico e strategico. Il segretario al Tesoro Bessent ha dichiarato che “segnala chiaramente alla Russia che l’amministrazione Trump è impegnata in un processo di pace incentrato su un’Ucraina libera, sovrana e prospera”. Trump stesso ha suggerito che l’intesa potrebbe “inibire” Vladimir Putin, rafforzando la posizione negoziale di Kiev in eventuali trattative di pace. Tuttavia, la mancanza di garanzie militari esplicite ha sollevato critiche: alcuni osservatori, come il quotidiano italiano il manifesto, hanno definito l’accordo una forma di “racket diplomacy”, con gli USA che sfruttano la vulnerabilità ucraina per ottenere risorse strategiche senza impegni concreti sulla sicurezza.

Intanto gli Stati Uniti riprenderanno le vendite commerciali dirette (Dcs) di armi all'Ucraina, secondo quanto riportato dal quotidiano Kyiv Post. Secondo le fonti citate, la Casa Bianca ha informato il Congresso della sua intenzione di consentire l'esportazione di prodotti per la difesa in Ucraina per un importo di 50 milioni di dollari. Dal 2015 al 2023, l'Ucraina ha pagato circa 1,6 miliardi di dollari per i beni militari consegnati nell'ambito del programma Dcs. Al suo ritorno alla Casa Bianca, Trump ha sospeso tutti gli aiuti militari. Su Telegram il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, commentando l'accordo sui minerali tra Usa e Ucraina sul suo canale Telegram, ha scritto che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump "ha finalmente convinto il regime di Kiev a pagare le forniture militari con la ricchezza nazionale del Paese in via di estinzione".
01-05-2025

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