Difesa, energia e pesca: accordo Ue-Gran Bretagna
Londra si riavvicina a Bruxelles con un'intesa raggiunta dopo diverse riunioni del Coreper nel fine settimana che si sono protratte a notte fonda. Si pensa a un positivo ripristino delle relazioni
Siglato un significativo accordo tra Regno Unito e Unione Europea, un importante riavvicinamento tra le due potenze dopo anni di tensioni seguite alla Brexit. L'intesa rappresenta un tentativo di "reset" delle relazioni bilaterali, coprendo settori strategici quali difesa, pesca, energia, commercio e mobilità giovanile.
Il premier laburista Keir Starmer, in carica dal luglio 2024, ha guidato questo cambiamento di rotta, mantenendo fede alla promessa elettorale di rilanciare i rapporti con Bruxelles pur rimanendo nel quadro della Brexit. L'accordo emerge in un contesto geopolitico complesso, caratterizzato dalle tensioni commerciali con gli Stati Uniti sotto l'amministrazione Trump e dal conflitto in Ucraina, circostanze che hanno spinto Londra a riconsiderare la sua posizione isolazionista.
Nel settore della difesa e sicurezza, l'accordo consente alle imprese britanniche di accedere al fondo UE per il riarmo da 150 miliardi di euro, a condizione di formare consorzi con aziende europee e versare una quota annuale. Questa disposizione apre la porta a una cooperazione più stretta, includendo la possibilità di partecipazione britannica a operazioni civili e militari congiunte, oltre a collaborazioni su intelligence e cybersicurezza. Il ruolo del Regno Unito come maggiore potenza militare europea rende la sua partecipazione particolarmente strategica per l'UE, soprattutto in un momento in cui la NATO appare indebolita dall'incertezza americana.
La questione della pesca, uno dei nodi più controversi, è stata risolta con una proroga di 12 anni dello status quo, garantendo ai pescatori europei l'accesso alle acque britanniche fino al 2038. In cambio, Londra ha ottenuto agevolazioni sui controlli fitosanitari per carne e prodotti animali, riducendo le barriere commerciali nel settore agroalimentare. Un compromesso che ha suscitato critiche interne da parte delle opposizioni di destra e resistenze tra i pescatori britannici, particolarmente quelli scozzesi.
L'accordo prevede inoltre una cooperazione rafforzata nel settore energetico, con attenzione alla sostenibilità e alle forniture stabili, elemento cruciale nell'attuale crisi energetica globale. Sul fronte commerciale, sono state concordate misure per ridurre le barriere post-Brexit, specialmente per i prodotti agricoli, con l'obiettivo di facilitare gli scambi senza reintrodurre dazi o quote. Sebbene l'intesa non ripristini l'accesso al mercato unico, rappresenta un passo verso una relazione commerciale più fluida.
Un altro aspetto significativo riguarda i visti facilitati per i giovani sotto i 30 anni, validi per quattro anni, finalizzati a promuovere scambi educativi e professionali. Tuttavia, non si ritorna alla piena libertà di movimento pre-Brexit, considerata una linea rossa invalicabile per Londra. Le resistenze britanniche a concessioni più ampie riflettono la pressione dei partiti di destra, preoccupati per una potenziale erosione dei principi della Brexit.
Il riavvicinamento rappresenta un compromesso pragmatico, con il Regno Unito che non rientra nell'UE ma cerca un allineamento su questioni strategiche, riconoscendo l'importanza della collaborazione con i "vicini di casa" europei per affrontare sfide comuni. Questo nuovo corso risponde anche alle pressioni interne per attenuare le difficoltà economiche post-Brexit, come la riduzione degli scambi commerciali e le restrizioni alla mobilità. |