Garlasco, Sempio resta sotto i riflettori
Fanno discutere gli elementi della Procura nella nuova inchiesta sulla morte di Chiara Poggi. La difesa sull'impronta in casa: "Sempio frequentò anche le scale e la taverna di casa Poggi"
Di discute sugli sviluppi nelle nuove indagini sul caso dell'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco. Al centro dell'attenzione investigativa figurano tre persone chiave: Andrea Sempio, Alberto Stasi, già condannato in via definitiva, e Marco Poggi, fratello della vittima.
Com'è noto, ieri era stata organizzata una giornata di interrogatori simultanei per i tre coinvolti, pianificata strategicamente per evitare la diffusione prematura di informazioni. Tuttavia, Andrea Sempio non si è presentato in Procura, giustificando la sua assenza con presunte irregolarità formali nella convocazione. La sua legale, Angela Taccia, ha pubblicato sui social media un messaggio dai toni espliciti ("Guerra dura senza paura"), con un "cuoricino" al Codice di Procedura Penale. Al momento, le autorità inquirenti non avebbero in programma di riconvocarlo nell'immediato.
Alberto Stasi, che sta scontando una condanna a 16 anni in regime di semilibertà dal 2015 pur continuando a dichiararsi innocente, si è invece presentato all'interrogatorio in qualità di "testimone assistito". Secondo quanto riferito dal suo avvocato Antonio De Rensis, ha risposto esaustivamente a tutte le domande poste dai magistrati per chiarire possibili incongruenze emerse nel corso delle nuove indagini. Marco Poggi infine è stato ascoltato dai carabinieri a Mestre come persona informata sui fatti. Il suo legale, Francesco Compagna, ha dichiarato che Marco ha collaborato serenamente, ribadendo la sua convinzione dell'estraneità di Sempio ai fatti e confermando il loro lungo rapporto di amicizia. La sua testimonianza è considerata significativa per ricostruire le dinamiche relazionali nella cerchia di amici di Chiara.
Ma sulla bocca di tutti c'è lo scoop del Tg1 su un'impronta attribuita a Sempio rinvenuta vicino al corpo della vittima sulle scale dell'abitazione di via Pascoli. Una traccia, catalogata dai RIS nel 2007 e all'epoca ritenuta non significativa (con test che escludevano tracce ematiche), che è stata riesaminata recentemente con una consulenza dattiloscopica. Gli investigatori stanno ora valutando la possibile presenza di sangue, benché questa analisi non rientri nell'attuale incidente probatorio, focalizzato invece sull'analisi del DNA.
Sempre ieri, la trasmissione tv Le Iene ha diffuso i messaggi vocali attribuiti a Paola Cappa, cugina della vittima. Gli audio erano stati inviati all'ex manager dello spettacolo Francesco Chiesa Soprani. |