Il ponte di Crimea colpito con esplosivi sottomarini
Negoziati, Kiev: Mosca rifiuta cessate fuoco. Nessun passo in avanti a Istanbul. Umerov: "Restituiti seimila caduti per parte, scambio di militari feriti e malati, under 25". Zelensky pronto a incontrare Putin
Attacco al ponte di Crimea, il terzo dall'inizio del conflitto, secondo quanto riportato dall'Sbu e citato da Rbc Ukraina, da parte dei servizi di sicurezza ucraini. L'operazione, pianificata per mesi, ha visto l'uso di 1.100 kg di esplosivo collocati sotto i piloni del ponte. L'esplosione, avvenuta alle 04:44 senza causare vittime civili, ha danneggiato gravemente i supporti subacquei del livello inferiore della struttura. In passato, il ponte era già stato colpito: nell'ottobre 2022 un camion esploso aveva provocato un incendio, mentre nel luglio 2023 un attacco con droni marittimi Sea Baby, confermato dal capo dell'Sbu Vasyl Malyuk, aveva distrutto due campate.
Le autorità russe, secondo Ria Novosti, hanno riferito che il traffico sul ponte è stato sospeso per alcune ore dopo l'attacco, ma ripristinato circa due ore e 20 minuti dopo, intorno alle 15 ora di Mosca. L'Sbu ha dichiarato di aver attivato un ordigno subacqueo alle 5 del mattino, causando danni significativi. Secondo alcune fonti russe, come il canale Telegram Rybar, l'attacco è stato condotto con un drone sottomarino esploso vicino a un pilone, senza però danneggiarlo grazie alle barriere di protezione. Secondo Rybar, solo alcuni detriti sarebbero caduti sulla carreggiata.
Intanto i raid ucraini di domenica sulle basi aeree russe, lontane migliaia di chilometri dal confine, non hanno ammorbidito la posizione di Mosca. Durante i negoziati a Istanbul, la Russia ha avanzato richieste dure per un cessate il fuoco o una pace negoziata: il ritiro delle truppe ucraine dalle quattro regioni parzialmente occupate (Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhya e Kherson) o, in alternativa, la smobilitazione delle forze di Kiev, la fine degli aiuti militari stranieri, la revoca della legge marziale e elezioni entro cento giorni. Per una soluzione politica, Mosca chiede il riconoscimento internazionale della Crimea e delle quattro regioni come russe, la neutralità dell’Ucraina con rinuncia alla Nato, il divieto di attività militari straniere nel paese e limiti alle forze armate ucraine.
Zelensky ha risposto chiedendo a Trump di imporre sanzioni per spingere la Russia a fermare la guerra o almeno a un cessate il fuoco. Lo ha ribadito a Vilnius, durante un vertice Nato, e prima dei colloqui di Istanbul, sottolineando la necessità di nuove sanzioni da Usa e Ue se i negoziati fallissero. Il memorandum russo, distribuito alle agenzie, non ha accolto le speranze ucraine, proponendo le due opzioni già citate. Il ministro della difesa ucraino, Rustam Umerov, ha detto che Kiev analizzerà il documento nelle prossime settimane, ma ha insistito per un cessate il fuoco di 30 giorni e un incontro tra Zelensky, Putin e Trump. Erdogan si è offerto di ospitare il summit, e la Casa Bianca ha confermato l’apertura di Trump, se i due leader fossero disponibili. L’Ucraina ha proposto il periodo tra il 20 e il 30 giugno, ma la Russia considera un vertice utile solo dopo progressi concreti nei negoziati.
Durante i colloqui, si è discusso di uno scambio di prigionieri, il più grande dall’inizio del conflitto, che includerebbe militari feriti, malati e sotto i 25 anni. La Russia ha anche proposto una tregua di due o tre giorni in alcuni settori del fronte per recuperare i corpi dei caduti. Sul tema dei bambini ucraini che Kiev accusa Mosca di aver deportato, Umerov ha consegnato una lista di 339 nomi, definendo la loro restituzione un possibile segnale positivo. La Russia ha replicato che i bambini sono stati “salvati” e saranno restituiti ai genitori o tutori quando identificati. Recentemente, Mosca ha restituito 101 bambini, mentre Kiev ne ha consegnati 22. Il negoziatore russo Medinsky ha accusato l’Ucraina di usare la vicenda per propaganda.
Prima e dopo i negoziati, la delegazione ucraina ha avuto consultazioni con rappresentanti di Regno Unito, Francia, Germania e Italia, tra cui il consigliere diplomatico di Giorgia Meloni, Fabrizio Saggio, e il suo vice, Pietro Sferra Carini. Zelensky ha anche annunciato che l’Ucraina è stata invitata al vertice Nato all’Aia, dal 24 al 25 giugno, dopo un incontro con il segretario generale Mark Rutte. Il ministro degli esteri ucraino Andrii Sybiha discuterà con i colleghi delle infrastrutture e dei possibili risultati del vertice. Tuttavia, secondo il New York Times, il Consiglio Nato-Ucraina potrebbe non riunirsi, per preservare l’unità alleata, e non è chiaro se Zelensky parteciperà alla cena inaugurale, pur potendo essere presente a un forum parallelo sulla difesa. |