Villa Pamphili, fermato il presunto killer
Americano, era scappato in Grecia, sull'isola di Skiathos, dove sarebbe arrivato pochi giorni dopo l'omicidio della piccola e della madre, ritrovate sabato scorso
Un cittadino americano di 46 anni, Rexal Ford, è stato fermato a Skiathos, in Grecia, come presunto responsabile dell'omicidio di una neonata di 6-8 mesi trovata morta a Villa Pamphili, Roma, sabato scorso. È sospettato anche di un ruolo nella morte della madre, una donna americana di 29 anni, rinvenuta nello stesso parco.
La svolta nelle indagini è arrivata grazie a una segnalazione al programma "Chi l'ha visto?", che ha riferito di una lite tra la donna e un uomo, e al tracciamento del cellulare di Ford, che non aveva abbandonato, permettendo alla polizia di localizzarlo. Ford, che parlava italiano nonostante il passaporto americano, aveva precedenti per maltrattamenti negli Stati Uniti. Le indagini, coordinate dalla Squadra Mobile e dal procuratore Giuseppe Cascini, hanno confermato l'identità delle vittime, madre e figlia, tramite testimonianze, telecamere e un documento fornito a un ente caritatevole per una tenda usata per accamparsi nel parco.
L’autopsia rivela che madre e figlia sono morte a distanza di circa quattro giorni. La bimba, prima soffocata, aveva subito percosse e non mangiava da tempo, con lo stomaco vuoto e assenza di residui gastrici. La madre, alta circa 1,60, bionda e di carnagione chiara, non presentava ferite da arma da fuoco o da taglio, suggerendo un possibile soffocamento. Gli esami tossicologici escludono droghe, ma si attendono i risultati su eventuali veleni.
Tra i reperti trovati vicino al luogo del delitto ci sono resti di una tenda, simile a quelle distribuite ai senza fissa dimora. La donna potrebbe aver partorito all’estero e raggiunto l’Italia di recente, forse in autobus. Gli investigatori hanno ricostruito i suoi ultimi giorni: frequentava il mercato San Silverio vicino a San Pietro, usando i tavoli per mangiare e i bagni per lavarsi. Un commerciante ha descritto l’uomo che l’accompagnava: alto, robusto, con un atteggiamento intimidatorio, sempre con cappellino, occhiali da sole e barba, parlando in inglese con la donna. Un clochard ha aggiunto che l’uomo era violento, ricordando un episodio in cui aveva aggredito un bambino che lo aveva disturbato un mese prima. |