|
Crosetto: “Lo scenario cambia completamente"
Così il ministro della Difesa dopo l'attacco Usa all'Iran. La presidente del Consiglio Meloni ha seguito da vicino gli sviluppi, convocando una riunione d’urgenza in videoconferenza
In seguito all’attacco statunitense del 21 giugno 2025 contro i siti nucleari iraniani di Fordow, Natanz e Isfahan, il governo italiano ha reagito con prontezza, esprimendo preoccupazione e cercando di gestire le implicazioni della crisi. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha seguito da vicino gli sviluppi, convocando una riunione d’urgenza in videoconferenza nella mattinata del 22 giugno con i ministri chiave, il sottosegretario Alfredo Mantovano e i vertici dell’intelligence, per valutare la situazione e garantire la sicurezza dei cittadini italiani nella regione. Meloni, che aveva già espresso in precedenza la necessità di impedire all’Iran di dotarsi di armi nucleari, ha ribadito l’importanza di una soluzione diplomatica, sostenendo i negoziati tra Stati Uniti e Iran per evitare un’escalation, come emerso dai suoi colloqui con leader internazionali, tra cui Donald Trump e Benjamin Netanyahu. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sottolineato che l’attacco USA ha inflitto “un danno enorme” alla capacità iraniana di sviluppare armi nucleari, considerate una minaccia per l’intera area mediorientale. Tajani ha auspicato una de-escalation, esprimendo la speranza che l’Iran si sieda al tavolo dei negoziati per evitare ulteriori conflitti. Ha dichiarato di essere in contatto con l’ambasciatrice italiana a Teheran, Paola Amadei, e di aver organizzato un volo da Sharm el-Sheikh per evacuare i connazionali da Gerusalemme e Tel Aviv. Inoltre, ha annunciato una riunione dei ministri degli Esteri dell’UE a Bruxelles lunedì 23 giugno e un incontro con il direttore dell’AIEA, Rafael Grossi, per valutare le conseguenze sulla sicurezza. Tajani ha confermato che non ci sono stati problemi immediati per i circa 450 italiani in Iran e ha sottolineato l’impegno dell’Italia per la sicurezza dei propri cittadini, con misure come il rientro di alcuni militari italiani da Baghdad per evitare rischi di ritorsioni. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha evidenziato che l’attacco non è stato una sorpresa, poiché movimenti di aerei americani, come i bombardieri B-2 Spirit, avevano già indicato un’operazione imminente. Tuttavia, ha definito l’azione USA un evento che “cambia completamente lo scenario” in Medio Oriente, aprendo una crisi potenzialmente più ampia. Crosetto ha previsto una risposta iraniana “molto più forte”, non limitata ai lanci di missili su Israele, ma che potrebbe colpire obiettivi americani, come basi nello Stretto di Hormuz. Ha rassicurato che i contingenti italiani nella regione non sono coinvolti e non sono obiettivi di ritorsioni iraniane, con misure di sicurezza attivate già dal giorno precedente per proteggerli. Crosetto ha anche notato che il sito di Fordow, sepolto sotto 90 metri di roccia, era un obiettivo chiave per Israele, ma solo i bombardieri americani avevano la capacità di colpirlo efficacemente. L’Italia, pur non informata ufficialmente dell’attacco, era consapevole del rischio grazie al monitoraggio dei servizi di intelligence. Il governo italiano si sta muovendo per promuovere una soluzione diplomatica e proteggere i propri interessi in un contesto di crescente tensione regionale, con particolare attenzione alla sicurezza dei connazionali e alla prevenzione di un conflitto su larga scala. |
|
|
22-06-2025
|
|
|