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Disastro Air India, ombre sul comandante
Secondo i media "era depresso". Lite tra piloti in cabina: "Hai abbassato tu le levette del carburante?". L'incidente ha causato la morte di 260 persone
.jpg) Le indagini sul disastro dell'Air India 171 continuano a rivelare nuovi dettagli. L'aereo si è schiantato a giugno cinque minuti dopo il decollo da Ahmedabad causando 260 morti. Secondo alcuni media il comandante Sumeet Sabharwal soffriva di depressione. Il pilota esperto, vicino alla pensione, aveva perso la madre alcuni anni fa e raccontava agli amici di voler andare a vivere con il padre rimasto solo. Anche il copilota Clive Kundar aveva molta esperienza di volo. Entrambi avevano superato i controlli psicofisici obbligatori negli ultimi anni.
L'aereo non presentava problemi tecnici ma i motori sono stati spenti da qualcuno in cabina, senza sapere se per errore o intenzionalmente. La scatola nera ha registrato una discussione tra i due piloti dove uno chiedeva all'altro perché avesse interrotto il carburante e l'altro negava di averlo fatto, mentendo al collega. Al decollo il copilota era ai comandi mentre il comandante osservava.
Gli interruttori sono stati poi riportati in posizione normale per riavviare i motori. Un motore stava recuperando potenza al momento dell'impatto mentre l'altro si è riacceso ma non è riuscito a recuperare spinta sufficiente. L'India ha ordinato alle compagnie aeree di ispezionare entro il 21 luglio gli interruttori del carburante sui Boeing 787 e 737. La direttiva dell'Aviazione Civile riguarda 150 aerei in leasing operati da Air India, Air India Express, Akasa Air, SpiceJet e IndiGo. Molte compagnie hanno già avviato autonomamente questi controlli come precauzione. |
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15-07-2025
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