Il presidente Mattarella tra i «russofobi»
Sul sito del ministero degli Esteri russo una lista di leader occidentali accusati di fomentare odio contro il Paese. L'Italia protesta, convocato l'ambasciatore di Mosca. Presenti anche Tajani e Crosetto
Il Ministero degli Esteri russo ha pubblicato sul proprio sito una lista di leader occidentali definiti "russofobi", includendo il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani e il Ministro della Difesa Guido Crosetto. La lista, accompagnata da dichiarazioni e interviste attribuite ai tre, è stata interpretata come un'accusa di promuovere sentimenti anti-russi.
L'inclusione di Mattarella, figura simbolo di pace e unità nazionale, ha suscitato una forte reazione politica. Il governo italiano ha protestato formalmente, con Tajani che ha convocato l'ambasciatore russo a Roma, Alexey Paramonov, per esprimere il dissenso contro quella che è stata definita un'offesa all'intera nazione. La Farnesina ha ribadito il ruolo di Mattarella come "uomo di pace" e custode dei valori democratici.
Le tensioni diplomatiche tra Roma e Mosca si sono acuite in precedenza per le dichiarazioni della portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che aveva già attaccato Mattarella per un discorso a Marsiglia (febbraio 2025), in cui il Presidente aveva paragonato l'aggressione russa all'Ucraina alle guerre di conquista del Terzo Reich, e per un intervento a Hiroshima (marzo 2025), in cui aveva criticato la "pericolosa narrativa nucleare" di Mosca. Zakharova aveva definito queste affermazioni "menzogne" e "invenzioni blasfeme", suscitando sdegno bipartisan in Italia, con solidarietà espressa da figure come la Premier Giorgia Meloni, Ignazio La Russa, Elly Schlein e Giuseppe Conte.
Il Quirinale ha mantenuto il silenzio, rimandando ai testi dei discorsi di Mattarella, mentre il governo ha scelto una linea dura, con la convocazione dell'ambasciatore come risposta alle accuse russe. La vicenda si inserisce in un contesto di crescenti attriti, con la Russia che utilizza la retorica della "russofobia" per contestare le critiche occidentali alla sua politica estera, in particolare sull'Ucraina. |