Strage sull'A4, si risveglia l'unica sopravvissuta
Silvia Moramarco, 37 anni, era sull'auto centrata in autostrada da una vettura contromano il 27 luglio scorso. Lo schianto ha ucciso il marito Valerio e due amici. Secondo le prime informazioni "ricorda tutto"
Si è risvegliata Silvia Moramarco, 37 anni, l'unica sopravvissuta al tragico incidente sull'autostrada A4 Torino-Milano, avvenuto il 27 luglio 2025. Silvia, gravemente ferita con fratture e traumi, è stata operata all'ospedale Niguarda di Milano, dove si è risvegliata dal coma il 30 luglio, ricordando l'accaduto e chiedendo del marito, Amodio Giurni, morto nello schianto insieme a Mario Paglino e Gianni Grossi, noti designer di Barbie, e allo stesso Ceriano. La sua prognosi rimane riservata.
L'incidente sull'autostrada A4 Torino-Milano è stato causato da Egidio Ceriano, un 82enne di Cerano (Novara), originario di Magenta (Milano), che ha percorso contromano 7,5 km con la sua Peugeot 207, dopo aver fatto inversione al casello di Arluno, probabilmente per aver sbagliato uscita. Il tragitto, durato circa cinque minuti, è stato ripreso dalle telecamere autostradali.
Lo schianto frontale è avvenuto al km 103+400, tra Novara Est e Marcallo Mesero, vicino allo svincolo per l’aeroporto di Malpensa, contro una Peugeot 3008 su cui viaggiavano quattro novaresi: Amodio Giurni (37 anni, bancario, nato a Potenza), Silvia Moramarco (37 anni, sua moglie, dipendente di un’impresa di costruzioni), Mario Paglino (38 anni) e Gianni Grossi (52 anni), noti designer di Barbie e fondatori di Magia2000, società che crea bambole personalizzate in collaborazione con Mattel.
Nell’impatto sono morti sul colpo Ceriano, Giurni, Paglino e Grossi. Silvia, unica sopravvissuta, è stata trasportata in codice rosso con l’elisoccorso all’ospedale Niguarda di Milano, dove è stata operata per un trauma toracico e fratture a una gamba e un braccio. Si è risvegliata dal coma il 30 luglio, ricordando l’accaduto e chiedendo del marito, ignara della sua morte. La sua prognosi resta riservata, ma le condizioni sono stabili, pur gravi.
La polizia stradale di Novara, coordinata dalla procura di Milano, esclude che il gesto di Ceriano sia stato volontario. L’anziano, in buona salute e con patente rinnovata a marzo 2024 senza restrizioni, aveva in auto numerosi santini, sparsi sull’asfalto dopo l’incidente. |