Pil, Istat: lieve flessione nel II trimestre
-0,1% su base congiunturale. A fronte di un calo dell’export e di un accumulo di scorte, i consumi privati sono stabili mentre la dinamica degli investimenti, seppure in rallentamento, è stata positiva
Nel secondo trimestre del 2025, il Pil ha subito una lieve flessione (-0,1% su base congiunturale), dovuta principalmente a un calo dell’export e a un accumulo di scorte. Lo scrive l'Istat, spiegando che i consumi privati si mantengono stabili, mentre gli investimenti, pur rallentando, continuano a mostrare una dinamica positiva.
Sul fronte dell’interscambio commerciale italiano, tra aprile e giugno si è registrata una decelerazione, con un calo delle esportazioni verso i mercati extra-Ue, in particolare Stati Uniti, Regno Unito, Cina, Russia e Turchia. La produzione industriale, invece, a luglio ha subito una crescita congiunturale per il secondo mese consecutivo, ma ad agosto la fiducia delle imprese manifatturiere è diminuita, mentre è migliorata nel settore dei servizi. Il mercato del lavoro si conferma solido, con un aumento a luglio sia degli occupati (+0,1%, +13mila unità) sia del tasso di occupazione (62,8%, +0,1 punti percentuali). L’occupazione cresce tra i dipendenti permanenti e a termine, ma cala tra gli autonomi. L’inflazione al consumo, misurata dall’indice armonizzato IPCA, si mantiene stabile in agosto (+1,7% su base tendenziale), mentre l’inflazione del carrello della spesa (beni alimentari e per la cura della casa e della persona) accelera al +3,5%.
L’economia globale infine presenta dinamiche contrastanti: il Pil statunitense mostra segnali di ripresa, mentre in Cina e nell’area euro si registra un rallentamento. Le prospettive per l’economia mondiale rimangono comunque incerte, con indicatori anticipatori del commercio internazionale che evidenziano segnali negativi.
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