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"L'inazione minaccia competitività e sovranità"

Così Mario Draghi durante una conferenza a Bruxelles a un anno dal suo Rapporto sulla competitività Ue. Von der Leyen: grazie a Draghi "per visione e rigore. L'Ue si faccia carico della sua sicurezza"

A Bruxelles, in una conferenza organizzata dalla Commissione europea per fare il punto a un anno dalla presentazione del suo rapporto sulla competitività dell'Unione, Mario Draghi ha lanciato un monito severo all'Europa. L'ex presidente della Bce ha descritto un continente in declino, con un modello di crescita che si dissolve sotto i colpi di vulnerabilità crescenti e di un'assenza di strategie per finanziare gli investimenti necessari. 

"Ci è stato dolorosamente ricordato che l'inazione minaccia non solo la nostra competitività, ma anche la nostra stessa sovranità", ha dichiarato Draghi, sottolineando come il Vecchio Continente rischi di perdere terreno non solo economico, ma anche strategico, di fronte a cambiamenti globali accelerati da concorrenti come Stati Uniti e Cina. L'intervento dell'ex presidente del Consiglio italiano, pronunciato al fianco della presidente della Commissione Ursula von der Leyen, ha messo in luce le frustrazioni accumulate da cittadini e imprese europee. "Apprezzano la diagnosi e le priorità chiare del programma Ue, ma esprimono una crescente frustrazione", ha proseguito l'ex premier italiano, notando che in settori chiave come l'automobilistico gli obiettivi fissati da Bruxelles poggiano su presupposti ormai superati, come nel caso delle transizioni verso i veicoli elettrici. Il rapporto che Draghi consegnò esattamente un anno fa identificava tre pilastri urgenti: colmare il divario innovativo nelle tecnologie avanzate, tracciare una decarbonizzazione che sostenga la crescita e rafforzare la sicurezza economica. Oggi, a suo avviso, questi temi rimangono centrali nell'agenda della Commissione, ma l'attuazione procede con ritmi insufficienti.

Von der Leyen ha aperto i lavori riconoscendo il contributo di Draghi con un ringraziamento in italiano: "Grazie Mario per il tuo servizio all'Europa". Ha poi elencato i progressi compiuti nei primi nove mesi del suo secondo mandato, tra cui iniziative per l'adozione di intelligenza artificiale e per la decarbonizzazione, come l'investimento di Asml in Mistral che segnala un ecosistema europeo in fermento. Tuttavia, ha risposto alle critiche sull'implementazione lenta della cosiddetta "agenda Draghi" insistendo sulla necessità di un cambio di paradigma. "L'ordinaria amministrazione non basta più, l'Ue deve agire", ha affermato, prima di lanciare un appello diretto: "L'Unione si faccia carico della sua sicurezza". Per la presidente, questo significa non solo accelerare sulle riforme, ma anche assumersi pienamente la responsabilità della difesa strategica, in un contesto geopolitico segnato da instabilità.

La conferenza, tenutasi nella sede centrale Ue, arriva in un momento delicato per l'Europa, con l'economia che arranca e le tensioni esterne che amplificano le debolezze interne. Draghi ha accolto con favore l'ambizione del programma von der Leyen, ma ha ribadito che senza una mobilitazione collettiva – inclusi finanziamenti chiari e una governance più agile – il rischio è di assistere a un'erosione irreversibile della posizione europea nel mondo.
16-09-2025

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