METEO
BORSA
16/09/2025 21:14
SPETTACOLO
UTILITIES
Oroscopo del Giorno
Mappe
Treni: Orari e Pren.
Alitalia: Orari e Pren.
Meridiana: Orari e Pren.
Airone: Orari e Pren.
Calcolo Codice Fiscale
Calcolo ICI
Calcolo Interessi Legali
Calcolo Interessi di Mora
Verifica Partite IVA
Ricerca C.A.P.
Ricerca Raccomandate
Ricerca Uffici Giudiziari
Gazzetta Ufficiale
Agire
Addio a Robert Redford, leggenda del cinema

L'attore, regista e attivista americano ha segnato generazioni di spettatori con il suo carisma discreto e i suoi film indimenticabili. Due volte premio Oscar, aveva 89 anni

Robert Redford, l'attore, regista e attivista americano che ha segnato generazioni di spettatori con il suo carisma discreto e i suoi film indimenticabili, è morto martedì 16 settembre 2025 nella sua casa di Sundance, tra le montagne dello Utah. Aveva 89 anni. La notizia è stata confermata dalla sua addetta stampa Cindi Berger, che ha dichiarato: "Robert Redford è mancato questa mattina presto nella sua dimora, il luogo che amava, circondato dalle persone che amava. Ci mancherà enormemente". Non è stata diffusa la causa del decesso, ma secondo fonti vicine è spirato nel sonno.

Nato Charles Robert Redford Jr. il 18 agosto 1936 a Santa Monica, in California, Redford crebbe a Los Angeles in una famiglia modesta. Dopo aver abbandonato l'Università del Colorado su una borsa di studio per il baseball e aver viaggiato in Europa per studiare pittura, si iscrisse all'Academy of Dramatic Arts a New York. Il debutto sul grande schermo arrivò negli anni Sessanta con ruoli secondari in film come "Inside Daisy Clover" e "This Property Is Condemned", ma fu l'amicizia con Paul Newman a lanciarlo nell'Olimpo di Hollywood. Nel 1969 interpretò il bandito Harry Longabaugh, noto come Sundance Kid, in "Butch Cassidy and the Sundance Kid", un western revisionista diretto da George Roy Hill che incassò oltre 100 milioni di dollari e vinse quattro Oscar.

La collaborazione con Newman e Hill continuò con "La stangata" nel 1973, un altro trionfo al botteghino che gli valse una nomination all'Oscar come miglior attore. Redford incarnava l'eroe americano idealizzato: occhi azzurri penetranti, un sorriso obliquo e una presenza magnetica che mescolava vulnerabilità e forza. Negli anni Settanta si distinse in ruoli complessi, come lo scrittore David Knight in "La mia famiglia e altre bestie" o il giornalista Bob Woodward in "Tutti gli uomini del presidente" del 1976, accanto a Dustin Hoffman. Il film, basato sull'inchiesta sul Watergate, vinse quattro Academy Awards e contribuì a cementare la sua immagine di intellettuale impegnato.

Redford non si limitò a recitare. Nel 1980 esordì alla regia con "Gente comune", dramma familiare su un lutto irrisolto che interpretò Donald Sutherland e Mary Tyler Moore, vincendo l'Oscar al miglior film e alla miglior regia. Fu il suo unico trionfo agli Academy come regista, anche se nel 2002 ricevette un Oscar onorario per l'insieme della carriera. Fondatore nel 1981 dell'Istituto Sundance, trasformò un ranch nello Utah in un polo per il cinema indipendente, creando il festival che oggi attira oltre 85mila partecipanti e ha lanciato autori come Quentin Tarantino, Chloé Zhao e Ava DuVernay. "Sundance non era solo un evento, era una rivoluzione contro il mainstream", disse una volta Redford, lamentando però la commercializzazione crescente.

Negli ultimi anni ridusse le apparizioni, ma tornò sul set per "Le anime di notte" nel 2017 accanto a Jane Fonda, sua partner in "Come eravamo" del 1973, e annunciò un ritiro con "The Old Man & the Gun" nel 2018, sebbene poi ci ripensasse. "Non ho mai voluto essere una star, solo raccontare storie che contano", confidò in un'intervista al New York Times.

Redford però fu anche un attivista instancabile. Ambientalista convinto, sostenne la Natural Resources Defense Council e si oppose fermamente al progetto del gasdotto Keystone XL. La sua vita privata fu segnata da dolori: perse il figlio Scott nel 1959 per sindrome della morte improvvisa del lattante e divorziò dalla prima moglie Lola Van Wagenen nel 1985 dopo 27 anni di matrimonio. Sposò poi l'artista Sibylle Szaggars, con cui visse fino alla fine. La famiglia ha chiesto privacy in questo momento di lutto.
16-09-2025


Copyright 2006 © Cookie Policy e Privacy