Lavoro, ad agosto tasso di occupazione in calo
Si attesta al 62,6%. Su base annua, invece, il numero di occupati supera quello dello stesso mese del 2024 dello 0,4% (+103mila unità). Disoccupazione stabile a 6%
L'economia italiana presenta segnali misti sul fronte del lavoro ad agosto 2025, con l'Istat che ha rilevato un lieve calo del tasso di occupazione sceso al 62,6% rispetto al mese precedente, mentre il tasso di disoccupazione si mantiene stabile al 6%. Questo dato mensile riflette una fase di consolidamento dopo i progressi registrati nei mesi estivi, dove l'occupazione aveva mostrato una crescita moderata trainata soprattutto dal settore dei servizi e dalle assunzioni stagionali.
Su base annua, tuttavia, il quadro appare più positivo: il numero di occupati supera quello di agosto 2024 dello 0,4%, pari a un incremento di 103 mila unità, confermando una tendenza espansiva che ha caratterizzato l'ultimo anno e che ha portato a un totale di circa 23,5 milioni di persone impiegate nel paese. L'aumento annuo è distribuito in modo eterogeneo, con guadagni più marcati tra gli uomini e i lavoratori over 35, mentre le donne e i giovani under 25 continuano a incontrare ostacoli maggiori nell'accesso al mercato del lavoro, dove persistono divari di genere e generazionali che l'Italia fatica a colmare rispetto alla media europea.
Parallelamente, il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni è rimasto pressoché invariato, attestandosi intorno al 33%, un livello che solleva interrogativi sulla partecipazione complessiva alla forza lavoro e sull'efficacia delle politiche attive per il reinserimento. Gli esperti interpretano questi numeri come un segnale di resilienza in un contesto di incertezza globale, segnato da tensioni inflazionistiche e da una domanda estera altalenante, ma sottolineano la necessità di interventi mirati per stimolare l'occupazione giovanile e femminile, al fine di spingere il tasso di occupazione oltre la soglia del 63% entro la fine dell'anno.
Nel frattempo, il governo monitora da vicino l'evoluzione del mercato, con misure come gli sgravi contributivi che hanno contribuito a sostenere la crescita annua, anche se i dati trimestrali del periodo giugno-agosto indicano un'espansione più robusta del +0,5% rispetto al trimestre precedente. |