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"Usare la fame come arma di guerra è un crimine"

A dirlo Papa Leone XIV in occasione del suo discorso alla Fao. "Chi soffre fame è mio fratello, aiutarlo senza indugio". Mattarella: "Regresso del multilateralismo è inaccettabile"

A Roma, nella sede della Fao, si è tenuta oggi la cerimonia per la Giornata mondiale dell'alimentazione, in coincidenza con l'ottantesimo anniversario dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura. L'evento, sul tema "Mano nella mano per un cibo migliore e un futuro migliore", ha riunito leader internazionali per rinnovare gli impegni contro la fame, che secondo il rapporto SoFi 2025 colpisce 673 milioni di persone, l'8,2 per cento della popolazione globale. 

Il direttore generale della Fao, Qu Dongyu, ha aperto i lavori sottolineando che la fame non conosce confini e che la pace rappresenta un requisito essenziale per la sicurezza alimentare. Tra gli ospiti, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il re Letsie III del Lesotho in qualità di ambasciatore speciale Fao per la nutrizione. Tajani ha pronunciato un intervento in plenaria e ha tagliato il nastro per l'inaugurazione del MuNe, il Museo e rete per l'alimentazione e l'agricoltura, finanziato dalla cooperazione italiana. 

In questo contesto, Papa Leone XIV, al suo primo evento ufficiale nella sede Fao, ha definito l'uso della fame come arma di guerra un crimine. Nel discorso pronunciato in spagnolo, il Pontefice ha ribadito che chi soffre la fame è mio fratello e va aiutato senza indugio, esortando a eradicare totalmente fame e malnutrizione con impegni concreti che pongano la persona umana al centro delle politiche alimentari. Ha criticato l'inerzia di molti e l'egoismo di pochi come cause del dramma attuale, insistendo sul fatto che il mondo possiede i mezzi scientifici e tecnici per sradicare la fame, ma manca la volontà politica. 

Mattarella, intervenendo all'inaugurazione del MuNe, ha dichiarato che il regresso del multilateralismo è inaccettabile e ha avvertito che la strada verso l'obiettivo fame zero si fa più difficile per cambiamenti climatici, perdita di biodiversità, pandemie e crisi finanziarie. Fuori dalla sede, circa cinquanta manifestanti si sono radunati per protestare contro la partecipazione di Israele all'evento, accusando il paese di utilizzare la fame come strumento di guerra e definendo paradossale la sua presenza in discussioni su risorse idriche. La settimana di eventi alla Fao proseguirà con il Forum mondiale per l'alimentazione, volto a spingere sistemi agroalimentari sostenibili e inclusivi.
16-10-2025

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