Strage dei carabinieri, dolore ai funerali
In migliaia a Padova, nella Basilica di Santa Giustina, in Prato della Valle. Alle esequie di Stato anche il presidente Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni
Migliaia di persone si sono radunate in Prato della Valle per i funerali di Stato dei tre carabinieri morti nell'esplosione di un casolare a Castel d'Azzano, in provincia di Verona. La cerimonia si è svolta nella Basilica di Santa Giustina, con la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della premier Giorgia Meloni, accompagnati dalle principali autorità civili e militari.
I feretri di Valerio Daprà, Davide Bernardello e Marco Piffari, avvolti nel tricolore e sormontati dalle loro fotografie, sono entrati nella chiesa tra applausi prolungati della folla. La basilica ha accolto delegazioni di partiti e rappresentanti istituzionali, tra cui i presidenti di Senato Ignazio La Russa e di Camera Lorenzo Fontana, i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, e ministri come Guido Crosetto alla Difesa, Matteo Piantedosi all'Interno e Carlo Nordio alla Giustizia. Anche Elly Schlein con una delegazione del Pd ha partecipato all'omaggio.
Le esequie sono state concelebrate dal vescovo di Padova Claudio Cipolla e dal vescovo di Verona Domenico Pompili. Centinaia di appartenenti alle forze dell'ordine, uniti a cittadini comuni, hanno atteso fuori dalla basilica fin dal primo pomeriggio, mentre 27 colleghi feriti nell'incidente hanno seguito la funzione dall'interno.
L'episodio risale alla notte del 14 ottobre, quando una squadra di carabinieri è intervenuta per sgomberare il casolare occupato illegalmente dai fratelli Franco, Dino e Maria Luisa Ramponi. I tre fratelli, che si opponevano all'operazione, avevano saturato l'edificio di gas, provocando l'esplosione all'apertura della porta. L'inchiesta della procura di Verona contesta ai Ramponi l'accusa di strage: due di loro sono detenuti nel carcere di Montorio, mentre la sorella è in custodia cautelare. Le autopsie sulle vittime sono state eseguite il giorno precedente.
Il governo ha proclamato due giorni di lutto nazionale. Prima della cerimonia, Mattarella e Meloni hanno incontrato i familiari dei caduti, scambiando parole private. La camera ardente, aperta nella caserma dei carabinieri a Padova dalle prime ore del mattino, ha visto defluire oltre duemila visitatori fino alle 14. Il comandante generale dell'Arma Salvatore Luongo e il capo di Stato Maggiore della Difesa Luciano Portolano hanno presieduto all'omaggio collettivo alle forze dell'ordine. |