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Argentina, vittoria netta del partito di Milei
Al voto di medio termine avanza il partito LLA con quasi il 41% contro il 24,50% del centrosinistra. "Una giornata storica". Le congratulazioni da Trump e Netanyahu
In Argentina, il partito La Libertad Avanza (LLA) del presidente Javier Milei ha ottenuto una vittoria schiacciante nelle elezioni legislative di midterm svoltesi ieri, conquistando il 40,84 per cento dei voti per la Camera dei Deputati e il Senato, con oltre il 90 per cento delle schede scrutinate. L'opposizione di centrosinistra peronista si è fermata al 31,64 per cento, un risultato che segna un netto distacco e rafforza la posizione di Milei nel Congresso.
Queste elezioni, che hanno riguardato metà dei seggi della Camera bassa (127 su 257) e un terzo di quelli del Senato (24 su 72), rappresentano il primo test nazionale per il governo di Milei a due anni dalla sua elezione. La LLA ha guadagnato terreno soprattutto nella provincia di Buenos Aires, tradizionale roccaforte peronista, dove ha recuperato il divario emerso nelle elezioni locali di settembre. Complessivamente, il partito ha ottenuto 64 seggi alla Camera, passando da 37, un incremento che dovrebbe facilitare l'approvazione delle riforme economiche e la difesa dei veti presidenziali contro le iniziative dell'opposizione.
Milei ha definito l'esito "una giornata storica" e un "punto di svolta" per il paese, annunciando l'inizio della "costruzione di una grande Argentina". Il presidente ha celebrato il risultato davanti a centinaia di sostenitori a Buenos Aires, sottolineando i progressi ottenuti con le misure di austerità: l'inflazione è scesa dal 160 per cento annuo al momento del suo insediamento a circa il 30 per cento attuale, con un avanzo di bilancio per la prima volta in 14 anni e una crescita economica dello 0,3 per cento ad agosto dopo tre mesi di calo.
Il successo rafforza anche i legami internazionali di Milei. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha inviato congratulazioni via social media, definendo la vittoria "una conferma della fiducia nel nostro alleato" e confermando il sostegno a un pacchetto di aiuti da 40 miliardi di dollari, condizionato proprio al buon esito del voto. Simili messaggi di apprezzamento sono arrivati dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha lodato Milei per "la difesa della libertà economica contro le vecchie ideologie". Gli analisti attribuiscono il risultato a un mix di timore per un ritorno alle crisi passate e al credito per la stabilizzazione macroeconomica, nonostante le critiche per i tagli alla spesa pubblica in settori come sanità, istruzione e pensioni. |
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27-10-2025
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