Zohran Mamdani eletto sindaco di New York
Il voto nella Grande Mela premia il candidato Dem che vincono anche in Virginia e New Jersey: 51,2% di preferenze circa, Cuomo si ferma al 39,7% a spoglio in corso. "Mandato per il cambiamento". Trump attacca
Zohran Mamdani eletto sindaco di New York City. Il candidato democratico, 34 anni, democratico socialista e membro dell'Assemblea statale dello Stato di New York dal 2021, ha ottenuto circa il 51,2 per cento dei voti con lo spoglio ancora in corso, secondo le proiezioni dell'Associated Press e i dati preliminari della Board of Elections della città. L'ex governatore Andrew Cuomo, che ha corso come indipendente dopo aver perso le primarie democratiche a giugno, si è fermato al 39,7 per cento, mentre il repubblicano Curtis Sliwa ha raccolto il resto dei suffragi. L'affluenza ha superato i due milioni di voti, il livello più alto per una corsa a sindaco da oltre cinquant'anni.
Mamdani, nato in Uganda da genitori indiani e immigrato negli Stati Uniti da bambino, diventa il primo sindaco musulmano della città, il primo di origine sudasiatica e il più giovane dalla fine del XIX secolo. La sua campagna si è concentrata su temi come l'accessibilità abitativa, con proposte per un congelamento degli affitti negli alloggi stabilizzati e la costruzione di nuove unità a prezzi calmierati, il trasporto pubblico gratuito, l'aumento del salario minimo a 30 dollari l'ora entro il 2030 e riforme alla sicurezza pubblica che includono investimenti in servizi sociali anziché solo in forze dell'ordine. Ha anche sostenuto misure ambientali, come la conversione di edifici pubblici in hub resilienti contro il cambiamento climatico, e un'agenda per i diritti LGBTQ+ e la decarbonizzazione della città.
Nel discorso della vittoria pronunciato al Brooklyn Paramount, Mamdani ha dichiarato che il risultato rappresenta "un mandato per il cambiamento", citando il socialista Eugene V. Debs e promettendo di realizzare "l'agenda più ambiziosa per affrontare i costi della vita dalla era del sindaco La Guardia". Ha rivolto un messaggio diretto al presidente Donald Trump, che lo ha attaccato ripetutamente durante la campagna definendolo un "comunista" e minacciando di sospendere i fondi federali alla città in caso di elezione, affermando: "New York resterà una città di immigrati, costruita da immigrati e ora guidata da un immigrato. Per arrivare a noi, dovrà passare attraverso tutti noi".
Trump, che lunedì aveva ufficialmente appoggiato Cuomo, ha rinnovato le critiche su Truth Social nelle ore successive allo spoglio, scrivendo che la vittoria di Mamdani "porterà New York al collasso economico e renderà la città un bersaglio per i radicali". L'ex presidente ha anche evocato minacce di deportazione, nonostante Mamdani sia cittadino americano, e ha insistito sul taglio dei finanziamenti federali "al minimo indispensabile".
La corsa ha coinciso con elezioni per i governatorati in Virginia e New Jersey, vinte dai democratici, e con una proposta di riforma dei distretti elettorali in California approvata dagli elettori. Questi risultati, in un contesto di tensioni post-elezioni presidenziali del 2024, rafforzano la posizione del Partito Democratico in Stati chiave, anche se Mamdani dovrà affrontare sfide immediate come il bilancio cittadino in deficit e le relazioni con l'amministrazione federale. Cuomo ha concesso la sconfitta poco prima di mezzanotte, riconoscendo la "vitalità degli elettori di New York" ma avvertendo sui rischi di politiche "troppo ambiziose". Mamdani assumerà l'incarico il 1º gennaio 2026, succedendo a Eric Adams, che aveva abbandonato la corsa come indipendente a settembre. |