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NAUFRAGI: Quando l’arte diventa rinascita
Appuntamento il 2 e 4 dicembre 2025 presso il Teatro della Casa Circondariale e il 6 dicembre 2025 presso il CPM Toscanini con lo spettacolo teatrale e musicale realizzato con gli attori detenuti della Casa Circondariale di Parma e Filarmonica Arturo Toscanini di Parma
Andrà in scena a Parma il 2 e 4 dicembre 2025 presso il Teatro della Casa Circondariale e il 6 dicembre 2025 presso il CPM Toscanini il progetto “Naufragi”, uno spettacolo teatrale e musicale realizzato con gli attori detenuti della Casa Circondariale di Parma e Filarmonica Arturo Toscanini di Parma. L’iniziativa, frutto di un percorso laboratoriale iniziato nel marzo 2025, nasce con l’obiettivo di offrire ai partecipanti un’esperienza di espressione e crescita attraverso l’incontro tra parola, musica e vita vissuta.
Promosso da Coop. Mani Parlanti e Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna, a cura della compagnia Anellodebole, il progetto è realizzato in collaborazione con la Fondazione Arturo Toscanini. Lo spettacolo trae ispirazione dal primo atto de La Tempesta di Shakespeare e dai racconti di Al Paese dei Tarahumara di Artaud, per raccontare il viaggio di un gruppo di marinai alla ricerca di una nuova umanità. Ogni naufragio, reale o metaforico, diventa così occasione di trasformazione e consapevolezza, in un percorso dove l’arte si fa metafora di riscatto.
A partire da settembre, il laboratorio ha accolto nel suo equipaggio tre musicisti della Filarmonica Toscanini – Caterina Demetz (violino), Ilaria Negrotti (viola) e Claudio Saguatti (contrabbasso) – che accompagnano dal vivo la rappresentazione con una versione per trio d’archi delle Variazioni Goldberg di J.S. Bach, firmata da Dmitry Sitkovetsky.
La musica, ora calma e meditativa, ora increspata come il mare in tempesta, diventa parte integrante del racconto, simbolo di un continuo oscillare tra smarrimento e riscoperta di sé.
“Partecipare a Naufragi significa riaffermare il valore della cultura come strumento di inclusione e di rigenerazione sociale – ha dichiarato Ruben Jais, Sovrintendente della Fondazione Arturo Toscanini – Crediamo profondamente che la musica possa oltrepassare i confini fisici e simbolici, e che portarla in luoghi come il carcere sia un gesto di responsabilità civile oltre che artistica. È un modo per restituire alla cultura la sua funzione più alta: creare ponti, offrire speranza, generare bellezza anche dove sembra mancare.” |
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25-11-2025
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