"L'Europa rischia l'erosione della sua civiltà”
Monito del presidente Usa nella nuova Strategia per la sicurezza nazionale. Tra gli obiettivi la fine della guerra in Ucraina, la stabilità strategica con la Russia e il mantenimento di un rapporto economico vantaggioso con la Cina
L'amministrazione Trump ha pubblicato oggi la nuova Strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, un documento di 33 pagine che delinea le priorità della politica estera americana e introduce un tono di aperta critica nei confronti dell'Europa. Nel testo, che eleva il principio "America First" a guida di un riallineamento globale, si descrive il declino economico del Vecchio Continente come un fenomeno secondario rispetto a una minaccia più profonda: la "reale prospettiva di un'erosione della sua civiltà".
Secondo il documento, se le tendenze attuali persisteranno, l'Europa potrebbe risultare irriconoscibile entro vent'anni o meno, a causa di fattori come le politiche migratorie che stanno trasformando il tessuto demografico, la repressione dell'opposizione politica da parte di governi minoritari instabili, il crollo dei tassi di natalità e la perdita di identità nazionali, aggravati dalle attività dell'Unione Europea e di organismi transnazionali che minano sovranità e libertà di espressione.
Il rapporto con l'Europa, che il documento definisce "strategicamente e culturalmente vitale" per gli Stati Uniti, è destinato a mutare in modo sostanziale. Washington auspica di "aiutare l'Europa a correggere la sua traiettoria attuale", promuovendo partiti patriottici e populisti in ascesa sul continente e sostenendo un gruppo di nazioni sovrane allineate, capaci di assumere la responsabilità primaria della propria difesa senza dipendere da potenze esterne. In questo contesto, si prevede un trasferimento progressivo degli oneri della Nato agli alleati europei entro il 2027, con un ridimensionamento della presenza militare americana in teatri la cui rilevanza per la sicurezza nazionale è diminuita. L'alleanza atlantica, si legge, "non può continuare ad allargarsi" e deve superare la percezione di essere un blocco in espansione perpetua, per evitare tensioni con vicini come la Russia.
Sul fronte ucraino, il documento adotta un approccio pragmatico e distaccato, riferendosi al conflitto come "guerra in Ucraina" senza menzionare l'aggressione russa. L'amministrazione si dichiara "in contrasto con i funzionari europei che nutrono aspettative irrealistiche per la guerra", accusando governi minoritari di sovvertire processi democratici per reprimere voci favorevoli a una pace rapida. Negoziare una cessazione rapida delle ostilità è indicato come "un interesse cardine" degli Stati Uniti, finalizzata a stabilire "stabilità strategica con la Russia" e a mitigare rischi di ulteriori confronti nel continente. La guerra, secondo il testo, ha paradossalmente accresciuto le dipendenze esterne dell'Europa, in particolare della Germania, mentre una maggioranza di europei aspira alla pace senza che ciò si rifletta nelle politiche ufficiali.
Oltre all'Europa, la strategia enfatizza un riorientamento delle risorse militari verso l'emisfero occidentale, per contrastare narcotraffico, migrazioni e influenze cinesi in America Latina, in un "corollario Trump" alla dottrina Monroe. Con la Cina, si propone un duplice binario di contenimento dell'influenza globale e preservazione di legami economici reciproci, priorizzando deterrenza su Taiwan e crescita economica americana. Il documento, diffuso senza cerimonie sulla Casa Bianca, segna una rottura con le strategie precedenti, come quella del 2022 sotto Biden, focalizzata su Russia e Cina come minacce primarie, e riflette l'intenzione di Trump di concentrare gli sforzi su confini e interessi nazionali immediati. |