Censimento 2024: continua il lieve calo della popolazione
Ma diminuisce il numero di Comuni in calo demografico rispetto al 2023. Lo scrive l'Istat. Prevalente la quota femminile nella popolazione residente, soprattutto tra gli anziani (che crescono di numero)
Secondo i dati diffusi dall'Istat, al 31 dicembre 2024 la popolazione residente in Italia ammonta a 58.943.464 persone. Confrontata con la fine del 2023, si registra una riduzione di 27.766 unità, corrispondente a una variazione negativa dello 0,5 per mille. Questa tendenza al calo non è uniforme sul territorio: le aree meridionali e insulari mostrano diminuzioni più accentuate, rispettivamente del 2,5 e del 2,8 per mille, mentre il Centro registra un meno 1,0 per mille. Le divisioni Nord-ovest e Nord-est, al contrario, evidenziano un aumento, con variazioni positive dell'1,4 e dell'1,2 per mille.
A livello regionale, tutte le aree del Mezzogiorno e del Centro presentano cali, con il valore più marcato in Basilicata (-6,1 per mille) e in Umbria (-1,9 per mille). Nel Nord, esclusi Valle d'Aosta (-2,8 per mille) e Friuli-Venezia Giulia (-1,1 per mille), si osserva crescita ovunque, culminante nel +4,0 per mille della Provincia autonoma di Bolzano.
L'incremento della componente straniera contribuisce a mitigare la riduzione complessiva e a supportare la lieve espansione nelle regioni settentrionali. Gli stranieri residenti raggiungono i 5.371.251 individui, con un aumento del 22,4 per mille sull'anno precedente, portando la loro quota sul totale al 9,1 per cento, dal precedente 8,9 per cento. Su 7.896 comuni italiani, il 56,1 per cento (4.429) ha perso abitanti rispetto al 2023, contro il 57,8 per cento dell'anno prima. Nei rimanenti 3.467 comuni, che ospitano complessivamente 25 milioni e 320 mila persone, si è verificato un incremento.
Le perdite si concentrano in particolare nei comuni più grandi, con oltre 100 mila abitanti (dove vive il 23,2 per cento della popolazione e si conta un saldo negativo di 17 mila unità), e in quelli fino a 5 mila abitanti (che costituiscono il 70 per cento dei comuni e il 16,4 per cento della popolazione, con una riduzione complessiva di 15 mila individui). Tra i 44 comuni sopra i 100 mila abitanti, 27 registrano cali per 27.504 residenti, mentre 17 guadagnano 10.042 unità. Nei comuni tra 20 mila e 50 mila abitanti e tra 50 mila e 100 mila, oltre la metà perde popolazione (rispettivamente 54,7 e 53,8 per cento). Al contrario, nei comuni tra 5 mila e 20 mila abitanti, il 51,4 per cento mostra variazioni positive, per un saldo netto di 5 mila residenti.
Roma rimane il comune più popoloso con 2.747.290 abitanti, ma accusa una diminuzione di 4.457 unità. Morterone, in provincia di Lecco, conserva il titolo di comune meno abitato con 32 residenti. Le donne costituiscono il 51,0 per cento della popolazione, superando gli uomini di 1.200.030 unità, con un rapporto di 96 uomini ogni 100 donne. La maggiore longevità femminile fa aumentare progressivamente la loro prevalenza con l'età: gli uomini sono in maggioranza fino alla classe 40-44 anni, per effetto del rapporto alla nascita (105-106 maschi ogni 100 femmine) e della composizione maschile dei flussi immigratori giovani. Dalla classe 45-49 anni prevalgono le donne, raggiungendo il 64,6 per cento tra gli ultraottantacinquenni e l'82,4 per cento tra i centenari.
Tra le regioni, il rapporto di mascolinità più elevato si conferma in Molise (98,6), seguito dal Trentino-Alto Adige (98,3). Il valore minimo è in Liguria (93,9). In 3.130 comuni, tuttavia, gli uomini superano le donne; il caso estremo è Salza di Pinerolo, con 61 abitanti e un rapporto di 190,5 maschi ogni 100 femmine.
L'età media della popolazione sale a 46,9 anni (48,2 per le donne, 45,4 per gli uomini), con un incremento di oltre tre mesi sul 2023. La quota di under 15 scende dall'12,2 all'11,9 per cento, quella in età lavorativa (15-64 anni) al 63,4 per cento con una riduzione di un decimo di punto, mentre gli over 65 raggiungono il 24,7 per cento. I grandi anziani (oltre 85 anni) arrivano a 2 milioni e 410 mila, in aumento di 90 mila unità, pari al 4,1 per cento del totale.
L'invecchiamento interessa l'intero paese, con differenze regionali. La Campania mantiene l'età media più bassa a 44,5 anni, in crescita costante. La Liguria è la più anziana con 49,6 anni, seguita dalla Sardegna a 49,2. Ordona, in provincia di Foggia, è il comune più giovane con 37,6 anni di media; Villa Santa Lucia degli Abruzzi, con 83 abitanti, il più anziano con 65,2 anni.
La struttura per età evidenzia uno squilibrio verso le classi anziane: per ogni bambino sotto i 6 anni si contano sei persone over 65, contro i 5,8 del 2023. L'indice di vecchiaia, rapporto tra over 65 e under 15, passa dal 200 al 208 per cento. I valori minimi sono in Campania e Trentino-Alto Adige (161 e 162 per cento), i massimi in Liguria e Sardegna (283 per cento entrambe). |