Cipro riporta la paura, listini al tappeto

Mercati europei in picchiata in attesa del voto del Parlamento cipriota sulle condizioni Ue, tra cui la tassa sui depositi bancari. Piazza Affari cede lo 0,85%

 Prime ore di contrattazioni da incubo sui mer-
 cati del Vecchio Continente. Cipro riporta in-
 fatti la paura sui mercati europei in picchiata
 in attesa del voto del Parlamento cipriota
 sulle condizioni Ue, tra cui la tassa sui depo-
 siti bancari. Piazza Affari apre con un -2,85%
 a 15.600 punti e il Ftse All Share a -2,58% a
 16.665 punti. Poi limita le perdite.

I peggiori in avvio di contrattazioni sono i bancari, colpiti da un’ondata di ordini in vendita. A pesare, come detto, sono in particolare i timori sulla situazione finanziaria di Cipro, sull’orlo del fallimento, il cui Parlamento dovrà votare sulle condizioni poste dall’Ue. Tra le quali c’è il prelievo forzoso sui depositi bancari per un totale di 10 miliardi di euro. La decisione finale arriva però solo martedì pomeriggio. Ma in vista del voto, il governo sta lavorando a una proposta per smorzare l’entità del prelievo sui conti bancari dei piccoli risparmiatori. Mentre le banche cipriote resteranno chiuse fino a giovedì per evitare che i cittadini massicciamente possano ritirare i propri soldi dai conti correnti. Il prelievo sui depositi bancari dovrebbe essere del 6,7% per quelli sotto i 100.000 euro mentre per quelli di importo superiore tocca il 9,9%. Ma una fonte vicina ai negoziati ha detto che Nicosia spera di abbassare l'imposta al 3% per i conti bancari sotto i 100.000 euro e alzarla al 12,5% per gli altri.

C’è da registrare poi che l’ipotesi di un prelievo forzoso dei conti ciprioti ha sollevato le obiezioni di Mosca, visto le maggiori vittime risultano proprio i correntisti russi, che hanno fatto dell’isola un importante paradiso fiscale. Secondo gli esperti, si tratta di almeno 20 miliardi di dollari, cui si aggiungono i circa 12 miliardi di dollari delle banche russe. Il presidente russo Vladimir Putin ha definito il prelievo una tassa «ingiusta, non professionale e pericolosa».

L’onda lunga dei timori ciprioti è arrivata anche in Asia: la Borsa di Tokyo ha chiuso la seduta di lunedì in forte calo (-2,7%). A fine giornata, l’indice Nikkei dei titoli guida ha perso 340,32 punti (-2,7%), portandosi a quota 12,220,63 punti, passando dai nuovi massimi da 54 mesi di venerdì scorso all’odierno ribasso peggiore degli ultimi dieci. L’indice più ampio Topix ha perso il 2,22%. L’attività è stata comunque intensa, con 3.110 milioni di titoli scambiati.

In avvio di contrattazioni, oltre che a Milano, in netto rosso anche Londra, Parigi e Francoforte, tutte tra uno e due punti percentuali di perdite. Crolla poi Madrid, che in apertura perde quasi tre punti percentuali.
Lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi dopo aver aperto a 318 punti e salito fino a 334 punti. Il rendimento scende così al 4,72%, in calo di 13 punti rispetto ad un anno fa.

A fine giornata, poi, Piazza Affari ha dimezzato le perdite e ha chiuso a meno 0,85%. Sempre pesante, invece, Madrid, giù del 2,12%. Francoforte perde lo 0,95%, Parigi segna -0,98%, Londra arretra dello 0,54%. Il presidente della Consob Giuseppe Vegas è intervenuto per rassicurare sul fatto che il nostro paese non corre nessun pericolo di contagio. Lo stesso ha fatto anche l’Abi, la quale ha sottolineato che l’esposizione delle banche italiane verso Cipro è «minima», per cui si può escludere il rischio contagio.